POLITICA & GIUSTIZIA

Rosso lascia tutte le cariche

Dal carcere dove è finito con l'accusa di voto di scambio politico-mafioso, l'ex assessore firma le dimissioni dalla Sala Rossa e dal Consiglio regionale. "Estraneo alla 'ndrangheta, la sua è stata una scelta etica per senso di responsabilità", spiega il suo avvocato

Roberto Rosso, arrestato lo scorso 20 dicembre con l’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito di un’inchiesta sulla 'ndrangheta condotta dalla Guardia di Finanza di Torino e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia torinese si è dimesso da consigliere regionale del Piemonte e da consigliere comunale di Torino. Le dimissioni sono state ufficializzate sia in via Alfieri, sia a Palazzo di Città. “È una decisione personale, maturata nella sua coscienza per il rispetto verso le istituzioni e i cittadini”, sottolinea in una nota  il suo legale Giorgio Piazzese. “Consapevole della propria totale estraneità alla criminalità organizzata, auspica che la vicenda sia trattata nelle competenti sedi giudiziarie, le sole dove può e deve trovare soluzione”, continua la nota dell’avvocato che precisa: “Roberto Rosso non era obbligato a dimettersi, la sua è stata una scelta etica autonoma per senso di responsabilità politica”.

A Palazzo Lascaris lo sostituirà Davide Nicco, ex sindaco di Villastellone, commercialista e revisore dei conti, primo dei non eletti nella lista provinciale di Torino di Fratelli d’Italia, partito di cui è vicesegretario, mentre in Sala Rossa farà il suo ingresso Raffaele Petrarulo, in passato consigliere provinciale per l’Italia dei Valori e attualmente consigliere nella Circoscrizione VI.

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