PASSATO & PRESENTE

Sigillo del Piemonte a Segre

Arriva il sì unanime del Consiglio regionale. Ricca (Lega): "Combattere l'antisemitismo in ogni forma". Valle (Pd): "Il riconoscimento a una donna che proprio su questo territorio ha vissuto parte delle sue traversie"

Il Piemonte conferirà il Sigillo della Regione a Liliana Segre. Il via libera del Consiglio è arrivato questa mattina con approvazione unanime dell’aula. La proposta, in occasione del Giorno della Memoria, è partita del consigliere Pd Daniele Valle, membro del Comitato Resistenza e Costituzione, ed è stata poi sottoscritta da consiglieri di entrambi gli schieramenti. A favore anche la Lega, in maggioranza in Regione, con il capogruppo Alberto Preioni soddisfatto perché “l’aula ha saputo essere unita”. “La senatrice Segre – afferma Valle – rappresenta per l’intera società italiana un punto di riferimento, un esempio di lotta a favore dei diritti umani e contro l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo. Il Piemonte e l’Italia devono molto alle persone come lei. Questa Regione ha avuto una parte importante nella sua vita, perché parte delle disavventure che ha dovuto affrontare sono avvenute nel nostro territorio. Viviamo un momento di profonde tensioni sociali, che ci dovrebbe vedere uniti nella battaglia contro l’odio”.

In un primo momento Valle aveva proposto l'istituzione di una Commissione contro l'odio e la violenza, sulla scorta di quanto avvenuto al Comune di Torino, poi in seguito a una mediazione con il centrodestra la decisione di insignire la senatrice a vita del Sigillo.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore leghista Fabrizio Ricca, che ha ricordato come a Segre sia già arrivato un riconoscimento dalle mani del governatore piemontese Alberto Cirio, che nel dicembre scorso le ha consegnato ad Alba il tartufo dell’anno, in occasione del 70° anniversario del conferimento della medaglia d’oro al valor militare alla Città. “L’antisemitismo – ha detto Ricca - è ancora vivo e va combattuto. Ci sono Stati che lanciano bombe su Israele e ci sono parti politiche che li difendono. Questo è l’antisemitismo di oggi, camuffato da antisionismo”. Pronta la replica del Pd: “Non vogliamo fare polemiche – ha puntualizzato il dem Domenico Rossi – ma non confondiamo i piani, il dibattito non è sulla situazione in Medio Oriente, non usiamo l’antisemitismo per dire un’altra cosa”.

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