POLVERE DI (5) STELLE

"Il M5s non crede più in se stesso" Appendino pronta alla leadership

La sindaca commenta la débâcle elettorale in Emilia-Romagna e Calabria. "Da adesso più fatti e meno parole" dice. E da più parti si parla di una sua corsa alla guida del movimento. In tandem con Di Maio? Manco per sogno, lei gioca in proprio

“Il risultato del Movimento 5 stelle è quello di chi non crede più in se stesso”. All’indomani della Caporetto emiliana, Chiara Appendino interviene per dire la sua sullo stato di salute di un partito in crisi d’identità e di nervi, che nei giorni scorsi ha vissuto lo strappo delle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico.

“Per ripartire – prosegue la sindaca di Torino – bisogna innanzitutto ritrovare l’orgoglio di appartenere a un progetto e, soprattutto, concentrarci e lavorare sui temi che ci uniscono e che riguardano, da vicino, le vite delle persone come ambiente, innovazione, lavoro, sicurezza e sociale”. La prima cittadina non si sottrae a un’analisi nazionale, lei che tradizionalmente ha sempre preferito rimanere lontana dalle beghe romane per concentrarsi sulla sua città. “Mi occupo di Torino” ha continuato a ripetere fino alla scorsa settimana a chi le chiedeva conto delle sue intenzioni da leader all’indomani dell’addio di Di Maio.

“Avremo ampia occasione di dibatterne da qui agli Stati Generali per poi affrontare con nuove energie le prossime competizioni elettorali. Nel frattempo, continuiamo a fare, bene, quello per cui siamo stati votati dai nostri elettori: governare. E per chi ha questa responsabilità, per me vale sempre una regola: più fatti e meno parole”. Intanto le sue, di parole, lasciano intendere una possibile imminente discesa in campo. Non tanto in un tandem con Di Maio, di cui pure si era vociferato nei giorni scorsi, quanto piuttosto in una corsa in solitaria, forte di un asse ormai consolidato sia con Beppe Grillo sia con Davide Casaleggio. Per la sindaca “il Governo esce rafforzato e questo è bene, perché ho sempre sostenuto che questo Governo fosse un bene che ci fosse. Spero che anche questo possa dare un impulso rispetto alle azioni che porterà avanti il governo Conte”.

“Nell’attuale quadro politico certe istanze non possono trovare altra rappresentanza che nel M5s. Disoccupazione, stato sociale, mancanza di risorse per la crescita, sviluppo sostenibile e innovazione sono i nostri temi e vale la pena provare a ricostruire un’alternativa credibile, a patto di riconoscere i propri errori”. Questo il commento della capogruppo grillina al Comune di Torino Valentina Sganga. “Gli accordi di palazzo e le trattative tra apparati lasciamoli ad altri”, aggiunge, sottolineando che “non si tratta ora di fare alleanze per salvare qualche posto in Consiglio comunale, ma di continuare a salvare Torino governando e affrontando i problemi e il dissenso. Quello che sarà da chiarire, confrontandosi con tutti voi, è quale sia la strategia migliore per farlo. Non siamo più visti come alternativa e motore del cambiamento. Chi ci ha votato perché bloccassimo le opere inutili, riducessimo gli sprechi e i favori ai grandi gruppi imprenditoriali, riducessimo le diseguaglianze, è deluso. Ci sono difficoltà evidenti a centrare questi obiettivi – conclude – ma vanno condivise e noi non l'abbiamo fatto. Le persone ce lo dicono da tempo ma siamo stati sordi e invece dobbiamo ripartire proprio ascoltandoli e facendoci portavoce di tutto questo”. Lapidario, invece, il commento di uno dei consiglieri più critici della maggioranza di Appendino, Damiano Carretto, che su twitter afferma: “Quando diventi come tutti gli altri, le persone votano tutti gli altri”.

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