BENECOMUNISMO

Cavallerizza, M5s spaccato ma arriva in soccorso il Pd

L'Università pronta a entrare nella cabina di regia per la riqualificazione del complesso. Appendino tira dritto ma nella sua maggioranza cresce la fronda. Carretto: "Dopo quattro anni facciamo come Fassino". Il capogruppo dem Lo Russo: "Avrà i nostri voti"

Prende ormai forma il progetto di riqualificazione della Cavallerizza Reale, cui sta lavorando Chiara Appendino, nel solco di quanto disposto prima di lei dalla precedente amministrazione, a partire dalla cartolarizzazione di buona parte della struttura con una base d’asta di 11 milioni di euro. Assieme a Cassa depositi e prestiti e Compagnia di San Paolo, altri due soggetti si sono fatti avanti per partecipare al progetto: Università e Polo delle Belle Arti. L’ateneo, ha spiegato ieri il rettore Stefano Geuna, si candida a garanzia “di una regia pubblica dell’intera operazione”. Insomma, il Comune vende, ma i soggetti acquirenti restano nell’alveo di una gestione volta alla valorizzazione del bene e non certo della speculazione immobiliare. Inoltre, non è escluso che la platea dei soggetti interessati a intervenire possa ampliarsi. Nelle prossime ore sarà calendarizzata una commissione Cultura congiunta tra Comune di Torino e Regione per fare il punto della situazione e valutare un possibile coinvolgimento di piazza Castello nell’operazione. Alberto Cirio valuta l'ipotesi di un percorso comune, mentre dal Pd c'è chi spinge: “Auspico che, se vi sarà la necessità, la Regione intervenga e collabori concretamente al progetto” dice il consigliere regionale Daniele Valle.

C’è evidentemente una “continuità” con il masterplan redatto nella passata giunta e non a caso un pezzo della sua maggioranza grillina è già sulle barricate. “Quattro anni per realizzare il progetto di Fassino. Complimenti vivissimi alla sindaca e al suo fido scudiero Antonino Iaria. Almeno chiedete scusa a chi credeva in un cambiamento e vi ha votati” scrive su twitter il consigliere grillino Damiano Carretto che sulla questione era pronto a presentare una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore all’Urbanistica, salvo poi tornare sui suoi passi. Parole che sembrano preconizzare nuove scaramucce e ripicche in Sala Rossa da parte di chi da mesi lancia segnali d’insofferenza senza essere però ascoltato. A certificare l’isolamento dei movimentisti rimasti in maggioranza (oltre a Carretto, anche Daniela Albano e Maura Paoli, mentre Viviana Ferrero fa la cerchiobottista con il duplice obiettivo di conservare la vicepresidenza del Consiglio e fare proseliti in vista della prossima campagna elettorale) ci pensa la capogruppo Valentina Sganga che in una nota schiera i Cinquestelle al fianco di sindaca e assessore: “L’attività della giunta, su indicazione della maggioranza, è da tempo finalizzata a garantire la fruizione pubblica del bene Unesco e la decisione di Università, Conservatorio e Accademia Albertina di rispondere all’appello per costruire un polo culturale unitario al suo interno è positivo e non può che renderci soddisfatti”.

Sulla questione anche il Pd di Torino plaude a un’operazione che finalmente prende forma e lancia qualche polpetta avvelenata ad Appendino: “Finalmente sarà possibile attuare quel grande progetto di riqualificazione del complesso per farne un polo culturale e di servizi pubblici – afferma il numero uno dem in Sala Rossa Stefano Lo Russo –. Apprendiamo che un pezzo della maggioranza del M5s non sarebbe d’accordo perché il progetto sarebbe quello del centrosinistra, quindi, sulla riqualificazione della Cavallerizza, se Appendino ce lo chiede, i voti necessari li darà il Pd”. Per Silvio Magliano (Moderati) quella prospetta è “una soluzione che da tempo auspicavamo. Abbiamo sempre considerato la Cavallerizza un Bene Comune nell’accezione vera e autentica del termine (cioè, un bene che appartiene a tutti) e non certo nel senso distruttivo e deleterio nel quale lo hanno inteso i Cinque Stelle in questi quattro anni di amministrazione cittadina”. 

L’Università di Torino vuole partecipare al progetto di recupero della Cavallerizza e si candida a garanzia “di una regia pubblica dell’intera operazione”. La manifestazione d’interesse, illustrata dal rettore Stefano Geuna, ha avuto il via libera ieri del consiglio di amministrazione dell’ateneo. “Nell’area riqualificata – spiega Geuna – UniTo potrebbe trovare spazi per potenziare la sua offerta formativa, per le attività di public engagement e per servizi agli studenti. Come agenzia di formazione pubblica e hub di competenze, l’Università di Torino intende avere un ruolo di primo piano nella costituzione di un nuovo Distretto culturale, che potrà offrire molte opportunità di sviluppo al mondo culturale, scientifico e artistico di Torino. Già oggi UniTo è presente e attiva alla Cavallerizza con gli spazi dell’Aula Magna”. Il rettore ricorda che “l’Ateneo costituisce di fatto già corpo unico con l’area data la prossimità fisica al complesso. Qui – osserva – abbiamo il cuore della nostra attività di governo, amministrativa, didattica e scientifica. UniTo intende agire come protagonista del processo di trasformazione urbana che riguarderà questo spazio culturale strategico della città. Auspichiamo che l’operazione possa avviarsi nel più breve tempo possibile, aprendo un confronto con le parti coinvolte”.

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