SANITA' & POLITICA

Città della Salute di Novara, disco verde anche di Cdp

Il parere richiesto dalla Regione Piemonte sulla sostenibilità finanziaria dell'operazione di project financing è sostanzialmente favorevole. Ora nessun alibi, avanti con il progetto

“Uno scenario di potenziale indebitamento del progetto ragionevolmente coerente con le condizioni di mercato per il finanziamento di progetti comparabili”. Tradotto dal linguaggio tecnico, è il parere positivo – sia pure con alcune puntualizzazioni – di Cassa Depositi e Prestiti al piano finanziario per la Città della Salute di Novara.

Otto pagine in cui l’advisor, voluto dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi e incaricato lo scorso dicembre dalla giunta di valutare la congruità dei costi previsti dal partenariato pubblico-privato, fornisce sostanzialmente il via libera pur sottolineando che da parte degli istituti di credito emerga “una generale riluttanza a sottoscrivere operazioni di finanziamento con durata superiore a 20 anni”.

E chissà che non vada letta anche alla luce di qualche anticipazione del lavoro compiuto da CdP, la decisione assunta nei giorni scorsi dalla giunta con la proposta di un emendamento, poi recepito e approvato, alla legge sulla Città della Salute con il quale si aumenta la disponibilità delle risorse da 20 a 23 milioni al fine di ridurre le rate da 26 a 18.

Va detto che dalla valutazione, effettuata da CdP consultando 4 banche italiane e 3 internazionali, emerge con chiarezza come siano proprio i tempi del finanziamento uno dei nodi da superare, visto che gli istituti di credito pur arrivando alla soglia dei 20 anni pongono l’attenzione sulla necessità di prevedere formule di rifinanziamento.

Dal documento emerge, però, anche come alcune banche, in particolare quelle internazionali “hanno segnalato come punto di potenziale criticità il rischio di credito la Regione Piemonte”. Osservazioni e prudenziali considerazioni che, tuttavia, non inficiano il sostanziale disco verde atteso e arrivato da Cassa Depositi e Prestiti.

La società controllata dal Mef cui si è rivolta la Regione, anche se il progetto era ed è già seguito dall’advisor Ernst & Young, puntualizza tra l’altro come questo suo ruolo e l’analisi prodotta “non determina alcun impegno in capo a CdP per la concessione di finanziamenti in qualsiasi forma o qualsivoglia altra tipologia di supporto al progetto”. Lo stesso, a maggior ragione, vale per le banche consultate e delle quali, peraltro, nel documento non si fanno i nomi.

Il parere positivo di Cdp era l’ultimo passaggio, dopo l’approvazione della legge richiesta alla Regione dal ministero della Salute a garanzia del pagamento dei canoni, per poter finalmente dare concreto avvio alla realizzazione del progetto del grande polo sanitario novarese, segnato da ripetuti ritardi e una non nascosta perplessità dell’assessore di fronte ai costi previsti dal partenariato pubblico-privato, indispensabile per finanziare l’opera.

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