Sitaf: Città Metropolitana vuole tenersi le sue quote

Riguardo alla partecipazione azionaria in Sitaf (Società Italiana per il Traforo Autostradale del Frejus), concessionaria della A32 Torino-Bardonecchia, "la Città metropolitana di Torino vuole tenersi le quote. Il 'come' è un aspetto squisitamente tecnico, che deve essere risolto dai tecnici. Solo due partecipanti alla gara? Può capitare". Lo ha detto Marco Marocco, vicesindaco della Città metropolitana di Torino, in audizione alla Camera davanti alle commissioni Ambiente e Trasporti in merito al controllo della concessionaria autostradale Torino-Bardonecchia e del Traforo del Frejus ed alle eventuali ripercussioni sulla viabilità piemontese. "Noi vediamo la partecipata pubblica come partecipata completamente dallo Stato: noi, come Città metropolitana, ragioniamo in quei termini. Ci sono varie strade che possono essere percorse per garantire il controllo pubblico della Sitaf. Il Comune di Torino non doveva vendere le sue quote, ma il problema è proprio legato alla legge Madia, nel senso che il Comune di Torino è obbligato a vendere, ma le quote possono essere considerate un vero tesoro. Il Consiglio metropolitano ha detto 'forse è meglio che ce le teniamo' - per la sua parte - mentre il Comune invece non può. Come Città metropolitana abbiamo chiesto aiuto al Governo: i tempi sono strettissimi, gli approfondimenti vengono fatti velocemente". "Tutte le forze politiche del Consiglio metropolitano di Torino hanno detto che la partecipazione in questa società, contrariamente a quanto successo qualche anno prima, è strategica. Gli approfondimenti hanno portato alla luce tutte le problematiche legate a quando un ente pubblico vuole restare all'interno di una partecipata, con il controllo pubblico della predetta società. Il problema è che il Comune di Torino non può non vendere, e la riflessione su riversa sulla Città metropolitana e su Anas. Abbiamo incontrato l'amministratore di Anas, abbiamo fatto una serie di ipotesi per mantenere il controllo pubblico della Sitaf, però al momento le soluzioni sono tutte da approfondire, e si deve trovare una soluzione anche a livello parlamentare, per consentire allo Stato di continuare ad avere un controllo su Sitaf".

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