PALAZZO CIVICO

"Compagnia di San Paolo?
Fuori a calci nel sedere"

Nuovo show in Commissione del grillino Carretto che si scaglia contro la fondazione bancaria: "Non occupi la Cavallerizza". Persino i suoi compagni di partito sono in imbarazzo e si dissociano, ma lui non ci sta e scoppia il battibecco

“La Compagnia di San Paolo andrebbe presa a calci nel sedere”. Proprio così. Parole e musica del consigliere M5s Damiano Carretto, il quale questa mattina, in una seduta congiunta delle commissioni Patrimonio, Urbanistica, Cultura e Ambiente sulla Cavallerizza, torna a scagliarsi contro la fondazione bancaria che ha intenzione di trasferire proprio all’interno del bene Unesco il suo quartier generale, partecipando quindi anche fisicamente alla riqualificazione del complesso juvarriano, dopo anni di degrado, occupazioni, incendi.

Una presenza, quella della fondazione, che a detta del grillino sarebbe incompatibile con la vocazione artistica del luogo, abitato per anni e fino a poco tempo fa da una serqua di compagnie di saltimbanchi e sedicenti collettivi creativi, nonché rifugio per sbandati di ogni risma. Fino alla tragedia sfiorata lo scorso 21 ottobre, quando un incendio sviluppatosi nelle antiche stalle reali, le cosiddette “Pagliere”, ha rischiato di compromettere definitivamente l’area. Insomma, proprio la Compagnia deve andare a occupare (senza kappa) quegli spazi? Un'onta, non c'è che dire, e poco importa se ad aprire il portafogli per rimettere all'onor del mondo quella struttura sia anche la fondazione bancaria, assieme a una serie di altri soggetti.

In commissione si discuteva una mozione di Eleonora Artesio (Sinistra), Marina Pollicino (ex M5s oggi gruppo Misto) e dello stesso Carretto sul ruolo di Cassa depositi e prestiti quando all’esponente grillino è letteralmente partita la brocca. Il capogruppo Pd Stefano Lo Russo ha colto la palla al balzo per sottolineare il “preziosissimo ruolo della Compagnia per la città e per la Cavallerizza”, chiedendo espressamente a che titolo stesse parlando Carretto. Tra l’imbarazzo generale dei grillini, assenti la capogruppo Valentina Sganga e la sua vice, Giovanna Buccolo, è toccato ad Andrea Russi prendere la parola per dissociarsi: “Carretto parla a titolo personale” ha spiegato. Il diretto interessato ha trasformato la querelle in un gustoso battibecco: “Russi non è il capogruppo”, quindi anche la sua presa di distanze va considerata a titolo personale.

Così una tragedia sfiorata volge in farsa. Buona per finire in scena. Magari alla Cavallerizza.

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