POLITICA & SANITA'

"Niente colpi di mano sulla sanità", Pd e medici sul piede di guerra

Dopo l'annunciata stretta sui primari e i vincoli imposti alle aziende, l'opposizione insorge: "L'assessore Icardi riferisca immediatamente". Anaao: "Dica se intende cambiare la programmazione". Intanto la Città della Salute blocca le assunzioni

“L’assessore alla Sanità ci spieghi le ragioni e le conseguenze reali della delibera che impone il vaglio del direttore regionale sulle nomine dei primari, ci dica se questa amministrazione regionale si muove su un piano prettamente economico o se vuole costruire una risposta ai bisogni di salute dei piemontesi. Scelga lui se venire in commissione oppure in aula, ma dica chiaramente cosa intende fare”. Il Partito Democratico formalizzerà la richiesta rivolta a Luigi Icardi nella prima riunione dei capigruppo. “Se domani (oggi per chi legge, ndr) ci fosse stata la seduta del Consiglio sarebbe stata la prima cosa che avrei chiesto”, dice Domenico Ravetti ribadendo l’intenzione di “non passare oltre di fronte a un atto del quale intendiamo verificare la legittimità, ma soprattutto le cui conseguenze vanno conosciute con certezza e valutate nella loro non improbabile ripercussione sui cittadini”.

Sulla delibera, resa nota dallo Spiffero sabato scorso, con cui viene attribuita al direttore regionale Fabio Aimar la potestà di rilasciare (o negare) il nulla osta preventivo a tutte le procedure per il conferimento di incarichi dirigenziali da parte dei direttori generali delle aziende sanitarie “il Pd chiede chiarezza”, non rinunciando fin da ora a mettere in evidenza quelli che ritiene rischi concreti per la rete ospedaliera e azioni che “dietro una motivazione economica celino quelle che potrebbero essere scelte politiche”.

La questione ruota attorno a una parola: programmazione. “Toccare e modificare strutture complesse significa intervenire sulla programmazione, materia di pertinenza del consiglio regionale, al limite in casi eccezionali come fu quello del piano di rientro alla giunta, non certo al direttore regionale. – osserva il capogruppo dem – Se vogliono modificare la delibera 1-600 lo dicano chiaramente e lo facciano seguendo l’iter previsto”. Affonda l’attacco anche un altro consigliere del Pd, Daniele Valle, il quale ricordando la decisione di Icardi di congelare, l’estate scorsa, per tre mesi gli atti aziendali delle Asl per verificarli sotto il profilo della tenuta dei conti chiede: “Non li ha valutati sufficientemente bene? Sono diventati carta straccia? E, ancora, si rivalutano solo per quei casi in cui il primario va in pensione o il posto è vacante?”.

In quegli atti aziendali ci sono i primariati, le dirigenze delle strutture complesse tecnico-amministrative, ma anche gli organici. E proprio di assunzioni si sarebbe parlato in una riunione dei vertici delle strutture con il direttore sanitario della Città della Salute, Giovanni La Valle. Da quest’ultimo sarebbe arrivata la comunicazione relativa a uno stop, non si sa per quanto tempo, delle procedure per l’ingresso di nuovi medici. Effetto indiretto della delibera, eccesso di cautela di fronte all’iniziativa della giunta, problemi di bilancio o che altro ancora? Domande alla quale se ne aggiunge un’altra: succederà, con una sorta di effetto domino, anche in altre aziende del Piemonte?

“Se questa maggioranza vuole cambiare la programmazione sanitaria in Piemonte, non cerchi di farlo con atti come questa delibera. Lo dichiari e si assuma le responsabilità politiche delle proprie scelte”, rincara il capogruppo del Pd, anticipando di fatto un tema che non potrà che emergere nel corso dell’audizione richiesta a Icardi. Destinatario nelle prossime ore di un’altra richiesta di incontro: “Chiederemo all’assessore di chiarirci senso ed effetti di questa delibera, ma anche di darci conto dei ripetuti allarmi da lui lanciati circa i rischi di un ritorno al piano di rientro”, annuncia la segretaria regionale di Anaao Assomed Chiara Rivetti. “Vogliamo capire anche come intende affrontare il tema dei concorsi che vanno deserti. Molte aziende continuano a utilizzare cooperative e medici a gettone. Li prendiamo o no questi specializzandi?”. Un’ulteriore domanda per Icardi.