POLITICA & SANITA'

Primari fermi al rosso delle Asl

L'assessore Icardi spiega le ragioni dell'obbligo del nulla osta per le future nomine: "Siamo in corsa verso il piano di rientro". Smentisce il blocco delle assunzioni di medici e annuncia la modifica della rete ospedaliera. Alle critiche del Pd replica: "Hanno letto la delibera?"

“Siamo in corsa verso il piano di rientro. Dobbiamo fermarci in tempo”. Il pedale del freno su cui pigia l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha anche la forma della delibera che impone il nulla osta della direzione regionale sulle nomine dei primari, come tutti gli altri direttori delle strutture complesse tecnico-amministrative, e che ha suscitato preoccupazione e dure reazioni da parte del Pd e, sul fonte sindacale di Anaao-Assomed.

Assessore, ma era proprio necessario imporre un vaglio, con ipotizzabili dinieghi, alle richieste dei direttori generali di sostituire un primario che va in pensione o coprire un posto vacante?
“Non avrei mai voluto intervenire sulla spesa del personale, ma le eredità pregresse e lo stato dei conti 2019 impongono di valutare con attenzione tutti i costi. Questo è esclusivamente un problema di conti. Nel 2017 abbiamo registrato perdite per oltre 100 milioni, 300 circa nel 2018 e nonostante tutte le raccomandazioni nel 2019 il disavanzo è stato di 409 milioni. Abbiamo raschiato il fondo del barile. Se vogliamo evitare il commissariamento della sanità piemontese dobbiamo intervenire. Nonostante che dalla minoranza mi abbiano accusato di fare terrorismo psicologico, i numeri sono questi e a ottobre il Mef ci ha detto che abbiamo un forte disavanzo strutturale, insomma che viviamo ben al di sopra delle nostre possibilità”.

Tra le accuse c’è quella che indica questo provvedimento capace di portare a un blocco delle assunzioni dei medici, cosa risponde?
“Che non è vero. I medici possono essere assunti. Abbiamo bloccato quelle dei dirigenti amministrativi, tecnici e poi per le progressioni di carriere dei medici. Con i conti che ci sono, meglio aspettare. Poi noi alle aziende facciamo una richiesta corredata dalla sostenibilità finanziaria, se questa sostenibilità esiste, se non c’è buco di bilancio non ci sono problemi”.

Una struttura complessa, un reparto per intenderci, senza primario che fine fa? Come può continuare a funzionare?
“Ci sarà il vice, un facente funzione. Il direttore generale può anche decidere di usare primari a scavalco. Poi, quando le finanze lo permetteranno si farà il concorso. Per le progressioni in carriera e l’assunzione di personale non sanitario fermiamoci e aspettiamo di avere i conti in ordine. Comunque, le strutture non vengono assolutamente toccate”.

Un reparto senza primario, pur sostituito da un facente funzione, è comunque una situazione anomala. Non si poteva fare altrimenti?
“Di fronte a direttori generali che realizzano perdite da decine di milioni di euro cosa dovremmo fare? Vorrei che ci fosse molta più responsabilità nella gestione della spesa, a Torino e nei territori. Se per fare questo dobbiamo ribadire l’ovvio, ovvero che non si spende in disavanzo, lo faremo. Ricordo che il pareggio di bilancio è previsto in Costituzione”.

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Perché avete messo in capo al direttore regionale e non alla giunta il rilascio del nulla osta per procedere alle assunzioni dei dirigenti delle strutture complesse?
“Perché si tratta di un vaglio e di una decisione tecnica”.

Parliamo di decisioni politiche. Nei programmi di questa amministrazione c’è la modifica della delibera 1-600 quella che, nella scorsa legislatura, ha definito la rete ospedaliera?
“C’è anche quello. Ci sono cose da rivedere, altre da modificare. Serve una grande riforma. Ovviamente, la faremo nei modi previsti dalla legge”.

Nel frattempo state per appaltare reparti, come a Novi Ligure, al privato. Anche questa una misura inevitabile?
“Siamo arrivati a questo punto dopo più di un concorso andato deserto e se continuassimo con i medici gettonisti a più di 700 euro al giorno la spesa sarebbe insostebile. Il privato fornisce personale medico e attrezzatura a un costo percentuale del drg, ovvero la spesa fissata per quel servizio, di circa del 60%, mentre la direzione della struttura resta in capo a un nostro primario. Stiamo preparando la gara”.

Utilizzerete questo sistema anche altrove?
“Credo possa essere un modello esportabile”.

La segretaria regionale di Anaao-Assomed, Chiara Rivetti, oltre a sollecitare un incontro sulla delibera, chiede anche quando arriveranno gli specializzandi in corsia per sopperire almeno in parte alla carenza di medici.
È curioso che lo chieda l’Anaao. Quando a luglio dissi: prendiamo gli specializzandi al primo anno, i primi a sollevare obiezioni furono proprio loro, fa piacere che abbiano cambiato idea. Dobbiamo aspettare il Milleproroghe, nel decreto c’è un emendamento per permettere il servizio su base volontaria dei medici fino a 70 anni e un altro che consente di avere in ospedale gli specializzandi all’inizio del terzo anno. Io avrei preferito metterli ancora prima”.

Assessore, il capogruppo del Pd Domenico Ravetti ha chiesto che lei vada, in commissione o in aula, a spiegare la delibera. Ci andrà?
“Io vado sempre volentieri, faccio un po’ più fatica a dover spiegare ogni delibera di giunta. Ma da quanto sostengono o paventano mi sorge il dubbio che l’abbiano letta”.