EMERGENZA SANITARIA

Ora il Piemonte torni alla normalità

C'è solo più un uomo positivo al Coronavirus in tutta la regione è il momento di "sospendere o rimodulare le misure di contenimento" dice Cirio. Domani incontro con il ministro Speranza e poi, alle 18, riunione con sindaci, province e prefetti per prendere una decisione

Per il governatore Alberto Cirio, in Piemonte “ci sono finalmente le condizioni per chiedere al Governo un graduale ritorno alla normalità”. Dopo che i casi di contagio da Coronavirus sono scesi da tre a uno – i due cittadini di Cumiana sono risultati dei “falsi positivi” – e l’emergenza appare alle spalle anche in piazza Castello si sta valutando l’ipotesi di allentare per la prossima settimana le restrizioni cui sono stati sottoposti i cittadini in questi giorni.

Il presidente della Regione si muove con estrema cautela e vuole condividere ogni scelta con i rappresentanti delle amministrazioni locali, per questo domani, alle 18, incontrerà i presidenti delle province, i prefetti e i sindaci dei comuni capoluogo per decidere insieme il da farsi. Partendo dal dato di fatto che la quarantena forzata cui è stata sottoposta tutta la regione ha già causato danni altissimi a un tessuto economico in ginocchio, al punto che il Piemonte “chiederà lo stato di crisi per le aziende penalizzate dall’effetto Coronavirus” ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che domani mattina vedrà a Roma il ministro della Salute Roberto Speranza. Con lui si inizierà a discutere della possibilità di allenare quantomeno i provvedimenti restrittivi, a partire dall’ipotesi di riaprire le scuole visto anche lo scarso appeal dei bimbi sul Coronavirus.  

L'Osservatorio sulle micro e piccole imprese di Cna ha già registrato una contrazione del 50% dei ricavi dei taxi; l'attività di catering azzerata (-100%) e ristorazione dimezzata; un forte calo per il 57% delle attività nel settore benessere (in alcuni casi “agenda appuntamenti azzerata”). A subire un incremento dell'attività - oltre il 40-50% - c'è solo l’approvvigionamento della rete distribuita alimentare.

L’ordinanza attuale scade sabato 29 febbraio e, visto il nuovo quadro sanitario, il presidente della Regione sta valutando “l’opportunità di sospendere o rimodulare le misure per il contenimento del Coronavirus in Piemonte”.

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