Emergenza sanitaria, un plauso a Cirio

Lo dico senza alcuna piaggeria. Di fronte alla drammatica emergenza sanitaria che attraversa tutto il nostro Paese e, di conseguenza, anche la nostra regione, abbiamo alla guida del nostro territorio un amministratore che affronta quotidianamente la delicata situazione con serietà, competenza, pragmatismo e concretezza. Si tratta del presidente della Giunta regionale Alberto Cirio. E lo dico come cittadino, come politico e come sindaco. Nessuna polemica pretestuosa e a vanvera, nessuna rincorsa propagandistica, nessuna promessa a vuoto e, soprattutto e su tutto, senso di responsabilità senza nascondere la realtà. E aggiungo anche un modo di comunicare e di aggiornare quotidianamente la situazione senza cedere al populismo e, appunto, alla propaganda. Insomma, un atteggiamento inversamente proporzionale a quello dimostrato, purtroppo, dal presidente del Consiglio che, a livello nazionale, non sta affrontando con la dovuta capacità la drammatica emergenza sanitaria che ci sta ormai caratterizzando da troppo tempo.

Certo, è difficile in momenti come questi guidare la barca e tenere la barra dritta. Soprattutto una realtà istituzionale importante come quella di una Regione come il Piemonte. Abbiamo esempi, purtroppo, di come si possa esercitare questo ruolo senza esserne sino in fondo consapevoli. Perché guidare una comunità come una Regione, e in circostanze emergenziali, non è solo un fatto burocratico e protocollare. Sei sotto osservazione per quello che dici, per come lo dici e per quello che fai concretamente. Ed è proprio sotto questo versante che il presidente Cirio ha saputo dimostrare, almeno sino ad oggi, una grande capacità di guida politica e di seria responsabilità istituzionale. Senza trascurare nessun elemento, compresa la necessità, ormai sempre più impellente, di far ripartire il “sistema Piemonte”, duramente provato da questo flagello.

Adesso si tratta di passare alla “fase due”, come si suol dire. Cioè la fase della ripartenza, della ripresa, del ritorno della normalità. Insomma, la fase della fiducia nel futuro. Ed è proprio sotto questo aspetto che è indispensabile avere figure istituzionali credibili, serie, competenti, concrete e autenticamente responsabili. E il presidente della Regione Piemonte, in questa difficile circostanza, questo ruolo lo sta interpretando con serietà. Da buon e autentico piemontese.

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