EMERGENZA SANITARIA

Mercoledì si torna a scuola

Nella babele nazionale prevale la proposta di "apertura graduale" del presidente Cirio. Lunedì rientrano insegnanti e personale non docente. Pulizia straordinaria e disinfezione degli istituti. E riaprono pure musei, cinema e palestre. Un graduale ritorno alla normalità

Gli studenti piemontesi tornano in aula mercoledì. Dopo una settimana di chiusura per l’emergenza Coronavirus, le scuole riapriranno lunedì ma solo agli insegnanti e al personale non docente per consentire interventi di “pulizia straordinaria” e di “igienizzazione”. Il provvedimento sarà ufficializzato nel decreto che il premier Giuseppe Conte ha annunciato per le prossime ore. Come proposto dal presidente Alberto Cirio, il Piemonte ha adottato una misura autonoma di concerto con l’Ufficio scolastico regionale e sentiti anche il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute: due giorni in più che consentono anche di tenere sotto controllo l’evoluzione della situazione.

“È una soluzione intelligente e utile. Che ci permette di avere due giorni per accogliere gli studenti in ambienti puliti sicuri e igienizzati”, commenta Fabrizio Manca, direttore dell’ufficio scolastico regionale del Piemonte, “La scuola come apripista della ripresa, della fiducia e delle attività del territorio”. I docenti dovranno seguire alcune accortezze, come controllare se gli alunni più piccoli si lavano le mani. Mercoledì non sarà necessario produrre il certificato medico che, ovviamente, resta obbligatorio per giustificare le assenze superiori ai 5 giorni però solo se successive al prossimo 4 marzo.

Si ritorna così gradualmente alla normalità. Seppur con una serie di indicazioni operative che saranno rese note nelle prossime ore dal Governo nazionale, da lunedì riaprono pure musei, cinema, piscine, centri sportivi e possono nuovamente svolgersi eventi e manifestazioni. E si potrà pure tornare in chiesa: le ordinarie funzioni religiose “possono svolgersi, con il vincolo che siano evitati gli assembramenti e che sia garantito un accesso contingentato tale da determinare una distanza di almeno un metro tra i fedeli presenti”. È possibile tuttavia che il Dpcm ponga alcune limitazioni agli esercizi. “Per i musei potrebbe essere imposto un numero limite di visitatori – spiega Cirio – anche i cinema potrebbero osservare delle misure di sicurezza, quali ad esempio far sedere gli spettatori a posti alterni”. Il cambio di rotta è frutto del fatto che il Piemonte figura nella lista delle regioni definite “non cluster”, vale a dire dove non sono presenti focolai del virus.

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