Un nuovo stile di vita

Finalmente il Governo ha assunto una decisione. Netta e chiara. Seppur in un quadro dominato ancora da molte contraddizioni, si tratta di una scelta drastica richiesta da una situazione sempre più grave ed inquietante. Certo, non possiamo per svariate ragioni, a tutti ben note, confrontare il nostro sistema con quello dei regimi dittatoriali – a cominciare dalla Cina –, ma è indubbio che senza un piano di forte e spietato restringimento del nostro tradizionale modo di vivere, la situazione complessiva potrebbe definitivamente degenerare. Lo hanno ripetuto gli esponenti più autorevoli della comunità scientifica nazionale ed internazionale. E così si deve fare. Punto. Può essere sintetizzata come si vuole il nuovo ciclo deciso dal Governo. Sono norme e comportamenti che adesso vanno rigorosamente rispettati. Senza deroghe e senza scuse.

Detto questo, forse dobbiamo prepararci ad un nuovo stile di vita. Impensabile ed inedito sino a qualche giorno fa. Perché, molto probabilmente, dopo non sarà più prima. Per tutti. Ecco perché dobbiamo e possiamo prepararci ad un nuovo stile di vita. E da questa situazione, che tutti sperano ed auspicano transitoria e momentanea, ricavare anche gli elementi incoraggianti per intraprendere un nuovo cammino e una nuova ripartenza. Certo, il tutto viene dettato da una imposizione – peraltro giusta e sacrosanta – ma le scelte per riconvertire la nostra vita forse partono proprio da questa situazione di emergenza e di forte discontinuità rispetto a ciò che siamo stati, lo possiamo dire tranquillamente, per moltissimi anni. Perché le restrizioni che si sono verificate nel passato, in altre fasi storiche e politiche, erano dettate da altre motivazioni e del tutto diverse da questa emergenza sanitaria. Emergeranno, forse anche a nostra insaputa, altri valori, altri modi di comunicare e di parlare con le altre persone, altre modalità di incontro e di confronto, altre priorità nella vita di tutti i giorni. Cambierà, cioè, la nostra vita. È inutile nasconderlo. La fase che stiamo vivendo inciderà profondamente sul nostro modello di vita anche dopo questa drammatica emergenza. È bene saperlo prima che arrivino studi di settori, analisi sociologiche e terapie comportamentali.

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