LAW & ORDER

Cirio vuole il pugno di ferro: maxi multe per i trasgressori

Il governatore favorevole all'inasprimento delle pene a chi viola le imposizioni: "La gente deve rimanere a casa". Tra le misure allo studio di Palazzo Chigi sanzioni fino a 2mila euro e la confisca dell'auto

“La gente deve stare a casa. Ben vengano sanzioni più dure per chi non rispetta le prescrizioni per rallentare il contagio”. Alberto Cirio dà anticipatamente il suo viatico all’inasprimento su cui si sta ragionando in queste ore a Palazzo Chigi. Da ieri pomeriggio Viminale e ministero della Giustizia stanno lavorando a norme che renderebbero molto più pesanti le conseguenze per coloro che vìolino le disposizioni sul distanziamento sociale e, quindi, sulla mobilità.

L’ipotesi è quella di una multa di 2mila euro, con possibilità di confisca dell’automezzo. Attualmente, tra le sanzioni, è ad esempio prevista un'ammenda di 206 euro per chi si sposta ingiustificatamente, ma l'ammenda, che è normata dal codice penale, a livello legale è più farraginosa e le possibilità di impugnazione così come di non pagarla sono piuttosto ampie. Diversa la multa che oltre che molto più salata ha effetto pressoché immediato. Per non dire della confisca dell’auto, deterrente fortissimo per far desistere chi ancora in questi giorni ha violato i divieti o cercato di aggirare le disposizioni.

La linea dura invocata dal Piemonte e, per certi versi, anticipata dalla predisposizione di ordinanze poi “recepite” nei decreti del Presidente del Consiglio, non muta e anzi, proprio con le parole del governatore, viene riconfermata anche in questa circostanza. Cirio, pur dando atto alla stragrande parte dei piemontesi di osservare con scrupolo e coscienza le disposizioni, “severe e faticose perché incidono sulla vita di tutti noi, ma indispensabili per cercare di contrastare il contagio e limitarlo”, non può negare che via sia ancora chi non le rispetta “mettendo a rischio la salute altrui, oltre che propria”.

Gli esempi di questi atteggiamenti, purtroppo non mancano. Pochi giorni fa a Sale, paese dell’Alessandrino dove è esploso un focolaio di Covid 19 in una sala da ballo, dieci persone arrivate anche dalla Lombardia e dalla Liguria avevano organizzato una grigliata. Ovviamente, denunciati dai carabinieri. Ma anche dopo l’ulteriore stretta sulla mobilità, sempre in uno dei luoghi maggiormente colpiti da casi di coronavirus come Tortona, sono state venti le denunce per altrettante persone trovate senza un valido motivo nei pressi della stazione. Oltre cinquecento le denunce a Torino tra sabato e domenica.

“Ci prepariamo a un weekend difficile con una curva del contagio che continua a salire e troppa gente ancora per strada. Non possiamo permetterci che le aree verdi e i parchi diventino occasioni di ritrovo” aveva detto il presidente della Regione in vista dello scorso fine settimana, quando aveva reso noto di essersi confrontato con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. “Chiediamo un grande sacrificio a tutti e che stare chiusi in casa è difficile, ma vi prego di capire che più seguiremo oggi queste regole dure, prima potremo tornare a vivere e a goderci la nostra libertà”, l’appello del governatore di pochi giorni fa. Raccolto da moltissimi, ma non da tutti.

L’emanazione di nuove regole, su tutto il territorio nazionale e la chiusura di quasi tutte le attività produttive, ha ridotto di molto la circolazione non motivata di persone. Tuttavia quelli che in altro e meno grave contesto potrebbero essere definiti furbetti, continuano a cercare di oltrepassare i precisi paletti imposti per contrastare il diffondersi del contagio. Da qui l’ipotesi di inasprimento delle sanzioni che potrebbe essere tradotta presto in norma. “Io sono completamente d’accordo”, ribadisce Cirio che, appena uscito dalla quarantena essendo risultato negativo ai due tamponi, e avendo invocato, come il collega lombardo Attilio Fontana l’impiego dell’esercito per rafforzare le misure di controllo, adesso è pronto a sostenere il probabile inasprimento delle sanzioni.   

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