PALAZZO LASCARIS

In Regione scontro sui tamponi

Attacco di Valle (Pd) a Cirio: "Il Piemonte è quello che fa meno test e polemizza costantemente col governo". Il presidente, stizzito, si difende: "Ci atteniamo alle disposizioni, ne faremo 4mila al giorno". L'assessore Tronzano: "Un fondo per l'emergenza Covid"

“Ci sarà un tempo per parlare di questa emergenza nel merito: delle inutili polemiche tra livello regionale e quello nazionale, della politica dei tamponi della Regione, perché non abbiamo ancora capito il motivo per cui il Piemonte continui a fare meno test rispetto alle altre regioni, della distribuzione del materiale nei presidi, del balletto sconfortante di un’ordinanza emanata due ore prima di un decreto nazionale che oggi ci lascia nella totale incertezza su cosa vale e cosa no”. Quando alla fine del suo intervento, il consigliere del Pd Daniele Valle infiamma una soporifera seduta del Consiglio regionale in cui si discute il bilancio del 2020, Alberto Cirio si è appena collegato e non rinuncia a una replica piccata. Perché al di là di una manovra che nei fatti è rimasta quella redatta prima dell’emergenza Covid e che quindi sarà suscettibile di modifiche nei mesi a venire, è sulla gestione dell’emergenza che maggioranza e opposizione tornano a dividersi con una certa passione.  

“Il mondo della Sanità piemontese sta facendo i salti mortali” ha replicato Cirio, in videoconferenza con gli altri partecipanti al Consiglio. Da poco uscito dalla quarantena, il governatore si è collegato dall’aula deserta, indossando una mascherina. “Noi non abbiamo alcun atteggiamento polemico con il Governo – ha rimarcato – siamo anzi una Regione che ne segue le indicazioni alla lettera. La politica dei tamponi del Piemonte è quella dello Stato italiano e dell’Istituto superiore di Sanità”. Cirio annuncia però un cambio di marcia: “In tre giorni arriveremo a farne 4mila al giorno” di test.

Il tono di voce si alza, nella chat il capogruppo dem Domenico Ravetti lo rimbrotta chiedendo un linguaggio meno aggressivo nei confronti di Valle, il quale, citato un paio di volte, chiede la parola per una replica. Cirio prosegue: “Sulle mascherine anche il capo della Protezione civile dice che non ne arrivano più in Italia. Siamo in una guerra dove tutti si strappano ciò che serve per combattere il virus. Noi la affrontiamo costruendoci un reagente autoprodotto per i tamponi, proprio per non essere schiavi della politica internazionale sui reagenti”. Poi ha aggiunto: “Se a volte alzo la voce con il Governo non è per fare polemica, è solo perché ci sono Regioni nelle quali se arriva un ventilatore va in un magazzino in attesa dell’evoluzione del contagio, mentre da noi dopo un’ora è attaccato alla bocca di un paziente. Non sono aggressivo – ha chiarito – ma sono stanco e preoccupato”.

Nella sua replica Valle tiene il punto: “È un fatto che il Piemonte ha effettuato meno tamponi delle altre regioni. O tutti gli altri non seguono le indicazioni del ministero o noi siamo rimasti indietro. Stiamo ancora aspettando il piano per il personale sanitario, per il quale è stato annunciato che tutti potranno fare il tampone”. “Per due volte l’assessore Luigi Icardi ha rassicurato sul fatto che il materiale protettivo per il personale sanitario ci fosse e che veniva distribuito con attenzione, mentre noi avevamo tutt’altre segnalazioni fino ai casi eclatanti dei medici che venivano mandati in ospedale con sacchi neri dell’immondizia sopra i loro camici”.

Per quanto riguarda il bilancio, è stato presentato dall’assessore Andrea Tronzano, collegato dalla sua abitazione dove è in quarantena, asintomatico, perché positivo al Covid. “Il documento chiude a 19 miliardi, di cui quasi 9 dedicati alla Sanità. Fra le altre cose, prevede la costituzione di un fondo dedicato all’emergenza Coronavirus. È il primo vero atto politico di questa maggioranza, nel quale abbiamo fatto valere con forza linee guida che ci hanno fatto vincere elezioni: attenzione concentrate sulle famiglie, ora penalizzate a scuole chiuse, sui territori, e sulle imprese”. “Gli scenari economici si prospettano drammatici – ha detto Tronzano –. Per l'economia piemontese è impossibile fare previsioni certe, ma la Regione metterà in campo tutte le armi che ha a disposizione”. 

“I 600 milioni del Piano competitività – ha spiegato Tronzano – cercheremo di anticiparli il più possibile, sfruttando le deroghe della Ue, che probabilmente consentirà agli Stati membri di spendere quanto necessario. Poi con 200 milioni daremo un segnale una tantum per consentire a molte realtà di sopravvivere fino a giugno con una grande iniezione di liquidità. Ancora, ci saranno 56 milioni del fondo di garanzia per favorire il credito alle imprese, abbiamo liberato 110 milioni con la moratoria sui mutui, e sospeso il bollo auto fino a giugno. Quest’ultima è la principale entrata della Regione, che vale oltre 400 milioni”. “Alla luce dell’emergenza – ha aggiunto - riteniamo necessario rallentare sull'elettrificazione dell'auto, perché crediamo che costringerebbe alla chiusura molte imprese. Quanto all'Irap, intendiamo istituire un tavolo: non vogliamo intervenire finché non avremo una visione chiara della situazione. Dovremo valutare chi in questa crisi sta guadagnando di più e chi invece sta perdendo, per modulare le aliquote di conseguenza. È possibile poi che alcune grandi imprese ora con stabilimenti in Oriente vogliano tornare in Italia, e noi dobbiamo essere pronti, quindi abbiamo previsto uno sgravio Irap per chi voglia insediarsi in Piemonte. Negli ultimi quindici giorni la Regione ha emesso mandati di pagamento per 78 milioni, un’iniezione di liquidità necessaria in un momento così grave, che ci consente di guardare con speranza al futuro dell'intero sistema Piemonte”.

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