LA SACRA RUOTA

"Rallentare sull'auto elettrica", bufera sull'assessore Tronzano

L'esponente della giunta Cirio auspica un ripensamento sui piani di riconversione produttiva: "Comporta una riduzione del 30% dell'occupazione nella filiera, meglio aspettare". E scatena un pandemonio politico bipartisan

L'assessore sbanda sull'auto elettrica e mette d'accordo maggioranza e opposizione, tutte concordi nel biasimare dichiarazioni tanto incomprensibili quanto azzardate. Durante la seduta del Consiglio regionale, dedicata alla discussione del bilancio 2020-22, l’assessore Andrea Tronzano, intervenuto in videoconferenza dalla sua quarantena, dopo essere risultato positivo al Covid, ha detto: “Alla luce dell’emergenza è necessario un rallentamento sull’elettrificazione dell’auto, perché crediamo che una spinta in questa direzione costringerebbe alla chiusura molte imprese”. Un'idea condivisa con il governatore Alberto Cirio o frutto esclusivamente della sua creatività?

Di certo questa posizione ha provocato sconcerto bipartisan: non solo nell’opposizione ma pure tra gli esponenti della sua stessa maggioranza, a partire da Fratelli d’Italia. “La modernizzazione della produzione – ha commentato il capogruppo Maurizio Marrone – in particolare dell’automotive, è un pilastro del rilancio industriale del territorio”. E poi proprio ora che Fca sta per investire su Torino, la Regione auspica l’ennesimo rinvio? Per la capogruppo del M5s Francesca Frediani si tratta di una proposta “inconcepibile, in un momento in cui dovremmo piuttosto ragionare sull’ambiente e su uno sviluppo sostenibile”. Contrario anche il Partito democratico, che interviene con il capogruppo Domenico Ravetti: “Non capiamo la ragione che ha mosso l’assessore Tronzano a esprime un auspicio del genere”. “In una condizione così delicata per il Paese e per il Piemonte non si capisce se questa dichiarazione è stata concordata con qualcuno, per esempio i produttori di auto, o se al contrario è frutto di una riflessione personale che così come esposta rischia di essere semplicemente un messaggio sbagliato”.

Se fosse la solita gaffe di un assessore che ha farneticato per settimane di cluster olistici dopo il suo insediamento è un conto, altro se fosse la linea concordata con il governatore o, peggio, con Fca che ha annunciato consistenti investimenti proprio in questo comparto. Fonti di piazza Castello, in verità, riferiscono di una “forte irritazione” di Cirio per l’uscita del suo assessore, per non dire di Claudia Porchietto, la deputata cui lo stesso governatore ha assegnato l’elaborazione del Piano di Competitività, che descrivono letteralmente “fuori dalla grazia di Dio”.

Oltre alla 500 elettrica, che verrà prodotta a Mirafiori, nel comprensorio verrà installata la Solar Power Production Units con pannelli fotovoltaici per una superficie di 150mila metri quadrati in grado di produrre 15 megawatt di elettricità, contribuendo alla riduzione delle emissioni per oltre 5mila tonnellate di anidride carbonica e fornendo energia sostenibile per la carica dei modelli elettrificati prodotti nel sito. 

In serata, l’assessore cerca di mettere una pezza e precisa che “l’elettrificazione del comparto automotive è uno degli asset su cui costruire il futuro del Piemonte ed è uno dei pilastri su cui si basa il Piano della Competitività”. Ciononostante, aggiunge Tronzano “l’emergenza dettata dalla situazione sanitaria impone però di non abbandonare del tutto i percorsi tradizionali, come il diesel, per non compromettere l’attuale produzione”. L’idea, spiega, “è maturata dall’ascolto di chi si occupa di questo settore in prima persona come Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia”.

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