CORONAVIRUS & POLITICA

"Poteri speciali per fare cosa?"

Cirio chiede maggiori margini di manovra per fronteggiare la crisi ma dal Pd arriva il primo altolà. Valle: "Finora non ha prodotto nemmeno una proposta". Le domande ancora senza risposta del segretario regionale dem Furia

“Maggiori poteri sì, deleghe in bianco no”. Prima di chiedere maggiori spazi di manovra, secondo il Pd, Alberto Cirio dovrebbe chiarire come intenda fronteggiare non solo l’emergenza sanitaria in corso, ma anche quella economica che si presenterà quando, gradualmente riapriranno le fabbriche e con esse i negozi, i bar, i ristoranti e così via. Insomma, “il governatore chiede poteri straordinari – attacca il consigliere regionale del dem Daniele Valle – ma non ha avanzato neanche una proposta fattiva, per affrontare l’emergenza sanitaria o quella economica. Questi poteri straordinari servono per fare cosa? È ora delle proposte, non degli slogan”. Nel giorno in cui si svolge il secondo Consiglio virtuale con il dibattito ormai aperto sull’istituzione di una unità di crisi economica e un commissario ad hoc per ricucire il tessuto produttivo regionale, dopo la proposta lanciata dalla deputata di Forza Italia Claudia Porchietto sullo Spiffero, il Pd chiede al governatore di chiarire quanto fatto finora e soprattutto cosa s’intende fare in futuro per uscire da un incubo che da settimane tiene i cittadini a casa. Mentre i conti correnti si prosciugano giorno dopo giorno e il governo fa sapere di voler procrastinare di almeno due settimane le restrizioni per isolare il contagio.

“Sui temi sanitari – prosegue Valle – e in particolare le Rsa è urgente un piano straordinario sui tamponi e per suddividerne la popolazione. La situazione, per la mancanza di dispositivi di protezione, di personale (malato o andato via per lavorare in ospedale), per la fragilità degli occupanti, è tragica e non garantisce ormai non solo la salute, ma neanche la dignità delle persone. Infine, sulle strutture straordinarie c'è un vero giallo sul Maria Adelaide: perché il presidente Cirio apre sui giornali e l’assessore Luigi Icardi chiude oggi in aula?”.

Con le terapie intensive che lentamente riprendono fiato e il contagio che sembra essersi stabilizzato, la politica inizia a chiedere conto al vertice della Regione su quanto fatto finora. Non è ancora il tempo della polemica, anche aspra, ma certo iniziare a fornire alcune risposte non è peregrino, anche a futura memoria. Il segretario del Pd Paolo Furia rivolge a Cirio una serie di domande, per ora circoscritte all'emergenza sanitaria. “Come mai in Piemonte non si sono fatti piani acquisti di dispositivi di protezione individuale centralizzati e per tempo? Perché non è stato fatto il tampone a chi manifestava sintomi compatibili con l’infezione da Covid? A che punto siamo con l’approvvigionamento delle mascherine (e altre protezioni) per il personale sanitario? Quali sono i laboratori di analisi attualmente attivi e con quali volumi di test diagnostici?”. E infine, riguardo alle aziende che si sono convertite o si stanno convertendo alla produzione di mascherine ffp1 “quali azioni di coordinamento sono previste per favorire un’erogazione equa sul territorio onde evitare che chi ha la fortuna di avere in casa l’azienda che può venderle o donarle sia più protetto di chi questa fortuna non ce l’ha?” Tutte domande in attesa di risposta.

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