CORONAVIRUS & POLITICA

Appendino usa i buoni spesa per farsi un po' di propaganda

La sindaca pubblica sul suo portale personale la guida pratica per ottenere i voucher. Soprattutto in tempi di emergenza sarebbe più elegante usare i canali istituzionali. E intanto l'applicativo predisposto dall'assessore all'Innovazione fa cilecca

Le informazioni su come ottenere i buoni per la spesa? Sono sul sito di Chiara Appendino. E la sindaca, attraverso i suoi canali social, rimanda i cittadini proprio al suo portale personale per conoscere l’ammontare del proprio voucher, come ottenerlo e dove spenderlo in una evidente sovrapposizione tra propaganda politica e comunicazione istituzionale. Così chi da giorni è in difficoltà perché ha perso il lavoro e sta disperatamente cercando il sistema per accedere al sostegno economico stanziato dalla Protezione Civile, può trovare una guida rapida ai buoni spesa e, già che c’è, fare un salto nella sezione “Cose fatte e obiettivi raggiunti”, “i nostri risultati”, “il programma” elettorale di Appendino. Tutto a portata di click. E intanto se si ingenera il messaggio subliminale che sia proprio la sindaca ad aver messo a disposizione quelle risorse tanto meglio. 

A maggior ragione in un momento come questo dovrebbero essere i canali istituzionali a informare i cittadini, non quelli personali di sindaci o consiglieri comunali e una prima cittadina, ancor di più, dovrebbe mantenere separati il profilo politico da quello amministrativo. La propaganda dalla comunicazione istituzionale, le dirette facebook dalle conferenze stampa “anche perché – afferma il capogruppo del Pd Stefano Lo Russo – chi oggi fa richiesta di questi buoni spesa potrebbe non distinguere Appendino dal Comune e lei lo sa bene. Trovo ci siano tanti modi per farsi pubblicità ma sfruttare la disperazione della gente è quantomeno inopportuno”. Quel che è certo, invece, è che l'applcativo predisposto dal nuovo assessore all'Innovazione Marco Pironti ha problemi di funzionamento, almeno al suo avvio. Poi subito una valanga di accessi: oltre un migliaio nella sola prima ora di collegamento.

I buoni in questione sono il frutto dei 400 milioni che la Protezione Civile, in virtù di un accordo tra Governo e Anci, ha erogato ai Comuni italiani: a Torino ne sono arrivati 4,6 milioni. Ci sarebbe poi da ridire anche sulla scelta di erogare i voucher attraverso ticket restaurant della Up Day, azienda individuata senza gara, che costringe gli esercenti a convenzionarsi per accedere al servizio e trattiene loro il 5% sull’importo, mentre altre città – leggi Cesena – carica i soldi direttamente sulla tessera sanitaria del cittadino.

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