EMERGENZA SANITARIA

Stato di polizia (locale)

La Regione annuncia il pugno di ferro nei confronti di chi viola le norme sulle restrizioni. Preoccupa in particolare il weekend delle festività pasquali. L'assessore Ricca: "Tanti agenti e multe gigantesche. Non temo l'impopolarità, preferisco gente arrabbiata però viva"

Pugno di ferro della Regione Piemonte. Sono allo studio una serie di interventi per evitare che, soprattutto nel fine settimana di Pasqua, i cittadini trasgrediscano le norme sulle restrizioni, vanificando quanto fatto finora per contenere il Coronavirus. Dopo l’allarme lanciato dal governatore Alberto Cirio che ha affermato di vedere “ancora troppa gente in giro”, l’assessore con delega alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, annuncia  un inasprimento, con più agenti a pattugliare il territorio e multe possibilmente “gigantesche”. Un vero e proprio stato di polizia locale.

“Chiediamo – spiega Ricca – che tutta la polizia locale sia in servizio e siano richiamati gli agenti messi in ferie. In casi di eccezionale emergenza è previsto che le Regioni possano disporre delle polizie locali sul fronte della Protezione civile. Questa situazione rientra a pieno titolo fra le emergenze, per cui abbiamo approvato una delibera con la quale chiediamo che tutte le polizie locali del Piemonte tengano il personale in servizio, richiamando gli agenti che sono stati messi in riposo. Su questo abbiamo fatto la nostra parte, purtroppo però finora non mi sono giunti feedback positivi dai Comuni”.

“La sicurezza oggi – osserva – è un concetto diverso rispetto ai tempi normali. Tendenzialmente non ci sono scippi né furti negli appartamenti e la microcriminalità non è un problema. Le forze ordine devono concentrare le loro forze nel fare in modo che gente stia a casa”. Con rigore e severità. “La battaglia contro il virus – rimarca l’assessore – è tutt’altro che vinta, i cittadini devono esserne consapevoli. Per convincere i refrattari sono dell’idea che servano tanti agenti e multe gigantesche. Per Pasqua vorrei delle supermulte, anche il doppio delle attuali, perché per colpa di un cittadino trasgressore se ne possono ammalare cinquanta. Potrà essere impopolare, ma preferisco avere gente arrabbiata però viva e senza tubi in gola per respirare. Il momento è difficile per tutti, alla felicità penseremo quando l’emergenza sarà passata”.

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