CORONAVIRUS & POLITICA

Lottizzano pure sul virus, ma Salizzoni non ci sta

Dopo averlo coperto di contumelie e aver definito "becera propaganda" la sua partecipazione al programma "Che tempo che fa", il capogruppo della Lega Preioni gli "offre" uno strapuntino nella task force. Che il "mago dei trapianti" rifiuta

Un goffo tentativo di mettere una pezza su uno sbrego politico. Per di più introducendo il criterio della spartizione anche in una struttura tecnica e operativa quale è (o dovrebbe essere, a questo punto il dubbio viene) la task force sanitaria costituita da Alberto Cirio e presieduta dall’ex ministro Ferruccio Fazio. Il classico taccone peggiore del buco. Così dalle parti del centrosinistra derubricano la proposta avanzata dal capogruppo della Lega Alberto Preioni a Mauro Salizzoni, di entrare a far parte di quell’organismo peraltro “nell’ottica di una distensione nei rapporti con l’opposizione” ha detto il ruspante esponente salviniano. Insomma, la spartingaia ai tempi del Coronavirus.

E dire che solo poche ore fa lo stesso numero uno della Lega aveva accusato il “mago dei trapianti” di fare “becera propaganda politica” durante la trasmissione di un altro Fazio, Fabio, dov'era stato invitato a parlare dell'epidemia per le sue competenze in campo medico-scientifico. “Nulla di personale” si affretta ora a dire Preioni, che in cambio dell’offerta mette già le mani avanti: “Sia però chiara una cosa, l’assessore Icardi non si tocca”, riferendosi alle accuse che da settimane circolano intorno al titolare (leghista) dell’assessorato alla Sanità. Dal centrosinistra il primo a storcere il naso è stato il capogruppo Pd (partito di cui fa parte Salizzoni) Domenico Ravetti: “Preioni ha avanzato una proposta durante la riunione dei capigruppo, quindi dal suo punto di vista è un’offerta politica. Noi non siamo alla ricerca di posti nelle tante unità di crisi, comitati o task force. Vogliamo aiutare i piemontesi e gli spazi per un confronto con la maggioranza, sul piano istituzionale, sono già presenti e sono le commissioni e l’aula. Lì il confronto non c’è mai stato”. “Il problema, ora – prosegue Ravetti – non è dare un posticino al Pd, non lo abbiamo mai chiesto, piuttosto vorremmo capire qual è la catena di comando e come intendano procedere per rimediare agli innumerevoli errori sin qui commessi”.

Salizzoni è più che perplesso di fronte all'offerta avanzata da Preioni e si appresta a rispedirla al mittente: "Mi pare del tutto incompatibille con il mio ruolo di vicepresidente del Consiglio" spiega. In fondo, è chiaro a chiunque che la sua presenza in quella task force avrebbe come solo effetto quello di sterilizzare un’opposizione che, in questo momento, non ha nessun interesse a farsi coinvolgere nella gestione, finora piuttosto disastrosa, di questa dell’emergenza. 

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