POLITICA & GIUSTIZIA

Indagini sugli appalti Covid

La procura di Torino accende un faro sulle modalità di acquisto di materiali durante l'emergenza sanitaria. Sotto la lente l'Asl To3 e la società di committenza regionale Scr. In verità bisognerebbe indagare più sulle mancate forniture

La procura di Torino accende un faro sugli appalti pubblici all’epoca del lockdown. Incarichi, servizi, forniture di materiali. I magistrati del pool anti-Covid hanno messo a punto un programma di lavoro e ora affideranno la gran parte degli accertamenti agli specialisti della guardia di finanza. In Piemonte, una delle regioni italiane più colpite dal Coronvirus, non sono mancate le polemiche, nelle scorse settimane, per la penuria dei dispositivi di protezione per medici e infermieri, per lo scarsa percentuale di tamponi, per i ritardi nella distribuzione di mascherine.

Sono due, in via principale, le strutture su cui saranno concentrati i controlli. La prima è Scr, la società di committenza della Regione. La seconda è l’Asl To3 perché il 22 febbraio, allo scoccare dell’emergenza, fu deliberato che la neo costituita Unità di crisi si sarebbe avvalsa del suo “ufficio acquisti” per gli approvvigionamenti. Bisognerà verificare, più che la correttezza, la loro capacità di resistenza ai tentativi di frode.

Dalla stessa Unità di crisi, l’11 aprile, erano partiti dei precisi segnali d’allarme. Uno dei componenti, Antonio Rinaudo, ex magistrato in pensione chiamato a svolgere il ruolo di responsabile dell’area legale, aveva detto che erano state sventate delle vere e proprie truffe citando il caso di un “italiano che si era proposto di fare da intermediario in Cina” per l'acquisto di mascherine chiedendo pure un anticipo sostanzioso: gli era stato risposto di no. E si era scoperto che la società “americana” cui faceva riferimento aveva la sede nel sottoscala di una palestra. Un’indagine autonoma della guardia di finanza, tra marzo e aprile, ha poi portato a una serie di arresti: era corsa una tangente per aggiudicarsi l’appalto per sanificare gli immobili del Comune di Nichelino. Uno degli indagati, oltre ad essere un dipendente comunale, ricopriva l’incarico di presidente della commissione della gara regionale per l’affidamento dei “servizi di pulizia di immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale” della Regione.

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