FASE 2

Covid, premi a chi è in prima linea

Incontro tra l'assessore Icardi e i rappresentanti di Nursind. Per il sindacato degli infermieri le risorse aggiuntive messe a disposizione da Governo e Regione devono andare innanzitutto a "chi si è occupato dell’assistenza diretta"

Va bene un riconoscimento per tutti, ma con le necessarie differenze. “Una giusta premialità a chi ha vissuto maggiormente rischio e disagio, e a chi si è occupato del paziente direttamente, integralmente e continuamente dei pazienti”. Questa la richiesta avanzata dal sindacato degli infermieri Nursind che conta in Piemonte circa 4mila iscritti e il cui segretario regionale Francesco Coppolella ha incontrato stamane l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Un incontro separato rispetto alle altre sigle sindacali che si erano opposte alla partecipazione di Nursind al tavolo delle trattative invocando la norma che la vieta ai sindacati che non hanno sottoscritto contratti nazionali. L’intervento diretto del presidente della Regione Alberto Cirio con una telefonata a Icardi aveva sbloccato la situazione, sia pure senza ammettere il sindacato degli infermieri alle riunioni, una delle quali in programma per questo pomeriggio.

A Icardi e al direttore regionale Fabio Aimar Nursind ha posto come pregiudiziale per la ripartizione delle risorse stanziate per il personale della sanità “di premiare in maniera prevalente chi si è occupato dell’assistenza diretta, della presa in carico del paziente e della continuità assistenziale, erogando il 90,24% del fondo, 37 milioni dei 41 previsti, ai 23.007 infermieri e 6.009 operatori socio sanitari per un totale di 29.016 unitá, il 63% del personale del comparto. Una indennità – spiega Coppolella – legata alla presenza, con una percentuale di differenziazione tra i servizi più a rischio e quelli meno, senza escludere chi si è ammalato per via del Covid”. Secondo lo schema proposto da Nursind “al restante personale sanitario e tecnico, pari a 9.073 unità, dovrebbe essere destinato 8,5% del fondo,  ovvero 3,5 milioni, premiando maggiormente chi ha effettuato prestazioni dirette sui pazienti”.

La questione del personale amministrativo che aveva sollevato forti polemiche anche da parte dell’Anaao-Assomed, sindacato dei medici ospedalieri, contrario a comprenderlo nel riconoscimento economico, la rappresentanza degli infermieri propone di destinare a questo settore l’1,2 del fondo, “pari a 500mila euro e con una media pro capite di circa 70 euro, premiando anche in questo caso in misura maggiore chi ha lavorato a diretto contatto con i pazienti e l’utenza”. Nursind ha inoltre chiesto “per i prossimi anni, risorse aggiuntive regionali per il personale, così come di intervenire sulla questione della cumulabilitá delle indennità, ricordando che molte aziende non hanno ancora approvato un piano di ferie estive”. Oggi pomeriggio il tavolo di confronto tra sindacati e assessore dovrebbe definire, nei dettagli, la ripartizione del fondo straordinario di 55 milioni, di cui 37 messi dalla Regione e i restanti dallo Stato.