Regio protesta a suon di musica
11:59 Lunedì 15 Giugno 2020Manifestazione di orchestrali e lavoratori sotto il Comune per dire "no" al commissariamento dell'ente lirico proposto dalla sindaca Appendino. I sindacati: "Così si affossa il teatro". In piazza anche l'ex sovrintendente Vergnano
Protesta musicale dei lavoratori del Teatro Regio di Torino questa mattina sotto Palazzo Civico per dire “no” alla decisione della sindaca, Chiara Appendino, di commissariare l’ente lirico, i cui conti presentano un debito finanziario di 28 milioni e altri 10 verso i fornitori. In piazza a fianco dei lavoratori del teatro, rappresentanti del mondo della cultura venuti a portare la loro solidarietà ed esponenti politici, tra cui il segretario del Pd torinese, Mimmo Carretta, e la vicepresidente della Commissione cultura di Palazzo Civico, Chiara Foglietta, che venerdì ha depositato una mozione in cui sottolineando che “il bilancio 2019 non è ancora stato approvato dall’assemblea dei soci”, impegna “la sindaca anche in qualità di presidente della Fondazione Teatro Regio, a lavorare affinché vengano ripristinate le condizioni finanziarie tali da evitare il commissariamento”.
Davanti al municipio anche l’ex sovrintendente del teatro, Walter Vergnano, che, non entra nel merito delle scelte dell’amministrazione comunale ma spiega: “Sono qui perché amo il teatro e amo i suoi lavoratori con il quali ho avuto l’onore di lavorare e affrontare difficoltà e momenti esaltanti. E, quando vuoi bene a qualcuno lo vuoi anche quando è in difficoltà”. Soddisfatta per la partecipazione anche la consigliera dem Foglietta che osserva: “Speriamo che la mia mozione svegli la maggioranza sui rischi in cui versa il teatro”.
“Non si rilancia un teatro con il commissariamento – sottolineano le Rsu del Regio – semmai lo si mortifica, se ne compromette la qualità artistica e produttiva, condannandolo a una contrazione epocale o addirittura al rischio di non alzarsi più. E con il teatro si condanna l’intera città a perdere un altro simbolo fondamentale della propria storia, della propria identità culturale e del proprio prestigio. Suoniamo per la cittadinanza, condannando irrevocabilmente una decisione crudele che forse dovremo subire ma non accetteremo mai”, concludono.
Il Consiglio di Indirizzo, riunitosi oggi in videoconferenza, ha tracciato le prime linee del percorso che molto probabilmente porterà al commissariamento dell'ente provato da un deficit di bilancio di 2,4 milioni. Tale cifra è stata confermata dallo stesso Consiglio di oggi che ha rimandato la chiusura del bilancio consuntivo 2019 alle verifiche da parte della società di revisione e del Collegio dei revisori dei conti su alcune poste di bilancio. Nell’incontro è stata anche presentata al Consiglio di Indirizzo la bozza di accordo di prossimità, “che permetterà ai lavoratori a tempo determinato – spiega una nota della Città – di ottenere un rinnovo del contratto per un massimo di 45 giorni, cioè fino alla prima settimana di agosto. L’accordo, frutto di un impegno già assunto nei mesi passati e comunicato oggi al Cdi, è stato condiviso dalla sindaca Appendino e dal sovrintendente Sebastian Schwarz e nella giornata di domani sarà sottoposto alle organizzazioni sindacali per la firma”.
Il concerto di protesta degli orchestrali e del coro, intanto, si è chiuso sulle note di “Oh che sarà”, la famosa canzone di Chico Buarque, portata in Italia da Ivano Fossati. Una canzone del repertorio leggero – praticato anche da alcuni membri dell’orchestra – che ha visto cantare tutti insieme anche i cittadini che si erano fermati ad assistere alla manifestazione. Tra loro oltre all’ex sovrintendente Vergnano, anche l’ex assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi, la consigliera comunale Eleonora Artesio e il membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Crt, Giampiero Leo.