POLITICA & SALUTE

Parco della Salute in pericolo, "Regione lenta e ostaggio di lobby"

Non c'è ancora neanche il bando per la bonifica del sito nell'ex area di Fiat Avio. L'allarme di Salizzoni: "Così rischiamo di non realizzare l'opera". E sul dialogo competitivo l'assessore Icardi si limita a dire che "va avanti", ma a che punto siamo?

“Sulla Città della Salute ho sempre detto: si faccia qualunque cosa, purché si faccia in fretta. Ora temo che questo non avvenga. I fatti stanno smentendo questo auspicio. Siamo ancora al punto di partenza, deve ancora essere predisposto il bando per l’affidamento della progettazione e della direzione dei lavori di bonifica”. Quella di Mauro Salizzoni, il luminare dei trapianti di fegato oggi vicepresidente del Consiglio regionale e componente del gruppo del Pd, è un’amara constatazione, rafforzata dalle risposte alle sue domande ricevuta dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nel corso dell’ultimo question time.

Professore lei è sempre stato meno intransigente di altri rispetto a possibili modifiche del progetto, ribadendo la necessità di arrivare al più presto possibile ad avere il nuovo polo sanitario. Adesso le sue parole sono invece, molto dure. C’è da essere preoccupati, da temere per la realizzazione della struttura?
“Purtroppo sì, c’è da essere seriamente preoccupati. Le cose non stanno andando nella maniera giusta”.

Si riferisce alla bonifica del sito ex Fiat Avio che ancora deve essere messa a gara, dopo annunci che mesi addietro lasciavano intendere fosse tutto sistemato?
“Mi riferisco alla bonifica, ma non solo. Deve ancora essere predisposto il bando per l’affidamento della progettazione e della direzione dei lavori di bonifica. Quindi serve tempo per la gara, poi tempo per il progetto, poi tempo per individuare la ditta incaricata, poi tempo per la bonifica medesima. Credo ci sia stato un ritiro della ditta che si era impegnata e quindi siamo a questo punto”.

Oltre ai ritardi su questo aspetto cos’altro l’allarma? L’assessore dice che il dialogo competitivo procede.
“Si, ha risposto dall’automobile, cosa che mi ha lasciato perplesso, ma ormai si fa cosi, non ci sono più limiti istituzionali… A parte questo, il dialogo competitivo sembra vada avanti, ma non ho capito con quale intensità e soprattutto con quanto incoraggiamento da parte della Regione. Fino a che punto si spinge e si incoraggia la cosa? Mi aspettavo che l’assessore Icardi approfittasse di questo mio question time anche per aggiornarci sullo stato della procedura, se è ancora interrotta o se è ripresa”.

Lei ha dei dubbi sulla reale volontà dell’amministrazione regionale? Crede ci sia incapacità oppure mancanza di volontà politica?
“Tutte e due. Incapacità di capire e poi c’è la volontà di alcune forze mediche, non so se chiamarle lobby, che puntano più sul medio piccolo ospedale e hanno in uggia la complessità, come se la complessità si potesse fare ovunque”.

Però queste lobby sono ascoltate da chi governa?
“È esattamente così”.

Sui tempi avrà pesato anche l’emergenza Coronavirus, una ragione comprensibile?
“La pandemia dovrebbe accelerare tutto, non rallentare. Siamo qui a parlare della mancanza di posti letto, rianimazioni, è vero che bisogna farne di provvisori, ma non si può pensare di andare avanti una vita così. Con convinzione un ospedale in sei anni può essere fatto. Tutti parlano dell’importanza delle infrastrutture, ma quale infrastruttura è più importante di un ospedale da 1040 posti letto?”.

Lei ha annunciato che tornerà alla carica con un altro question time.
“Certo. Vista la ritrosia dell’assessore e la mancanza di risposte. E lo farò anche per chiedere conto del futuro ospedale unico dell’Asl To5. Anche di questo non sappiamo nulla, né sulla scelta del sito, né sul possibile intervento finanziario dell’Inail. Il tempo continua a passare, senza che si muova un passo. E questo non può che preoccupare tutti seriamente”.

print_icon