CAMPANILE SERA

Beinasco, il sindaco getta la spugna

Sette consiglieri della maggioranza voltano le spalle alla prima cittadina Gualchi che accusa il Pd e annuncia le dimissioni. Centrosinistra allo sbando nel popoloso centro dell'hinterland di Torino. Commissario in vista. E Piazza scalda i motori

A giusto un anno dall’elezione, il sindaco di Beinasco Antonella Gualchi è già al capolinea. Di fronte alla richiesta di una commissione d’inchiesta presentata dal consigliere d'opposizione Daniel Cannati, la prima cittadina aveva dichiarato di aspettarsi una risposta compatta dei suoi ma forse non immaginava che quella compattezza i consiglieri del centrosinistra l’avrebbero trovata nel recapitarle un avviso di sfratto. Ben sette consiglieri su dieci questa sera non si sono presentati in Consiglio per respingere l’atto ostile del centrodestra, aprendo di fatto la crisi. A voltare le spalle al sindaco Gualchi sono stati la capogruppo del Pd Elena Federici, i colleghi dem Nicolè Abbatangelo, Daniela Sberna, Rosetta Sorriento, Maria LingentiMaurizio Piazza e Giovanni Tessa, quest’ultimo eletto nella lista Beinasco Civica. Un duro colpo per il centrosinistra nel popoloso centro dell’hinterland di Torino che ora si avvia verso un lungo commissariamento.  

“Devo constatare amaramente che la mozione dell’opposizione è stata usata interamente anche da parte della segreteria Pd e dal gruppo consiliare del Pd per mettermi in difficoltà intimandomi di sottoscrivere indicazioni di partito su nomine che competono al sindaco – ha affermato nel suo intervento il sindaco Gualchi –. Con il pretesto della delibera la segreteria del Pd e il gruppo approfittano della situazione con il chiaro scopo, di fatto, di commissariare la mia attività con un ricatto politico, imponendomi scelte che spettano al sindaco, in autonomia come la nomina degli assessori”. Ma a cosa si riferisce?

Secondo rumors insistenti la questione riguarda la richiesta del Pd di un rimpasto che la prima cittadina sarebbe pure stata disposta a concedere. Il primo partito della coalizione chiedeva il siluramento del suo assessore Alfredo Di Luca e di Sebastiano Mana (Sinistra Popolare) con lo scopo di promuovere in giunta il presidente del Consiglio Cristian Cocivera. Quest'ultimo sarebbe stato rimpiazzato dall’ex sindaco Piazza, il quale avrebbe ottenuto finalmente quello scranno agognato fin dal giorno dopo le amministrative dello scorso anno. Gualchi si era detta disponibile a nominare Cocivera nella squadra ma non aveva intenzione di privarsi di Di Luca, senza contare che la defenestrazione di Mana avrebbe aperto una questione con gli alleati di Sinistra Popolare. Una situazione complessa ma non irrisolvibile e infatti c’è chi è rimasto stupito delle parole, a quanto pare definitive, di Gualchi che a questo punto non sembra neanche più cercare una composizione della frattura. Prima delle dimissioni, annunciate in aula, il sindaco si è preso due settimane con l’intenzione di approvare nel prossimo Consiglio il bilancio che contiene le delibere sulla Tari con annessi sgravi per i commercianti colpiti dal Covid. Poi, se non cambierà idea, lascerà definitivamente il suo incarico. E Piazza già scalda i motori per riprendersi la poltrona da sindaco.

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