OPERE & OMISSIONI

"La Tav deve andare avanti"

Governo e Regione Piemonte tengono il punto sull'opera dopo la richiesta del nuovo sindaco di Lione di bloccarla. Benvenuto (Lega): "Il Pd non anteponga la poltrona al Paese". Appendino silente. E Cirio convoca un vertice sulle grandi opere

Non solo la Tav deve andare avanti, ma sarebbe il caso che i lavori proseguissero in modo spedito, evitando di perdere altro tempo. Alle dichiarazioni del nuovo sindaco di Lione Gregory Doucet che definisce l’opera inutile e ne chiede il blocco, replicano nell’ordine il Governo e pure la Regione Piemonte. Questa mattina il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha affermato che il cantiere di Chiomonte “sta andando avanti” e a breve “consentiremo a tutti i sindaci, anche quelli che hanno votato contro la Tav di poter accedere ai finanziamenti per le opere di compensazione ambientale”. Una mano tesa al Movimento 5 stelle dopo che il precedente governo “aveva impedito” ai Comuni contrari di accedere a queste risorse. Un segnale abbastanza chiaro di come ormai nell’esecutivo la questione non sia più all’ordine del giorno per quanto qualcuno, dai banchi parlamentari a quelli dei consigli comunali, continui a tenere la posizione più per questioni prettamente elettorali che di vera convinzione.

Da Roma a Torino dove la replica al sindaco “verde” di Lione arriva dall’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati, secondo cui “dal punto di vista ambientale la Tav è una infrastruttura vincente ed è assurdo metterla in discussione”. “I lavori andranno avanti spediti – prosegue Marnati – con la Torino-Lione a regime si elimineranno oltre un milione di tir dalle strade alpine, arrivando a evitare fino a 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Basterebbe questo a spiegare perché non si può sprecare altro tempo”. Insomma, procedere e farlo in fretta.

Di Tav (e non solo) discuterà venerdì mattina il governatore Alberto Cirio assieme al mondo economico e produttivo e ai sindacati. L’incontro si svolgerà in piazza Castello per fare il punto sullo stato dell’arte di quattro opere strategiche per il Piemonte: la Torino-Lione, certo, ma anche l’Asti-Cuneo e la Pedemontana per le quali Cirio ha già chiesto in tempi recenti la nomina di un commissario governativo in grado di sbloccare iter procedurali e lavori. Una iniziativa attraverso la quale il presidente della Regione prova a esercitare una ulteriore pressione sull’esecutivo, chiamando a raccolta anche corpi intermedi e stakeholder.

E mentre la vicepresidente grillina della Sala Rossa Viviana Ferrero sollecita la silente Chiara Appendino a incontrare il nuovo sindaco di Lione per creare un asse tra le due città, il capogruppo Pd Stefano Lo Russo definisce “rispettabilissime le opinioni contrarie alla Tav di Appendino e del neo sindaco di Lione ma credo vadano prese per quello che sono, opinioni, e ascritte a quella guerra di posizionamento continua che serve a tener buoni i facinorosi locali”. Poi aggiunge: “Essere contro il potenziamento del trasporto su ferro qualunque esso sia per ragioni ambientali è una contraddizione in termini. Non c’è niente di più pulito di un treno. Avanti con la Tav, anzi, bisognerebbe farne altre di tratte ad alta velocità e non limitarsi alla Torino-Lione”. Sulla stessa linea anche il deputato dem Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti: “La Tav non è in discussione e verrà conclusa: sono stati purtroppo già persi troppi mesi e questo Parlamento si è già espresso, anche recentemente, sulla necessità di concludere l’opera. Ai colleghi del M5s chiedo responsabilità: per essere davvero una forza di governo seria e credibile è necessario rispettare gli accordi presi a livello internazionale e non mettere sempre tutto in discussione, inseguendo scelte ideologiche che penalizzano il Paese”.

Per riaffermare l'importanza della linea ad alta velocità scende in campo anche il MadaMino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti e animatore delle manifestazioni Sì Tav di Torino, che sta organizzando una visita al cantiere francese: “Il sindaco di Lione è un ambientalista che preferisce i tir al trasporto su rotaia - afferma Giachino -. Vuole essere la pecora nera dell’ambientalismo mondiale? Forse non gli hanno spiegato che con la nuova Torino Lione si potrà portare su rotaia fino al 50% del trasporto merci, quindi si potranno togliere da 500 a 600mila tir dalla strada diminuendo l’inquinamento delle valli, aumentando la sicurezza stradale e diminuendo il numero di morti”. Arriva anche il monito della Lega con il deputato torinese Alessandro Benvenuto: “Ci auguriamo che il tempo delle non decisioni sia finito e che il Partito democratico non anteponga le poltrone alla realizzazione di un’opera fondamentale per Torino, il Piemonte e l’intero Paese”.

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