SOTTO LA MOLE

Torino "metropoli depressa"
agli ultimi posti in Europa

Il declino del capoluogo piemontese. Uno studio lo colloca al 41° posto tra le 44 principali aree metropolitane del continente. L'altro capo della Tav, Lione, è undicesimo. Peggiorata la produzione industriale e scarsa la capacità innovativa. Si salva un po' il turismo

Una città in difficoltà, un’area metropolitana in crisi. A certificarlo ora c’è anche la ricerca di Cresme e Inarch Lazio che stilano una classifica delle 44 aree metropolitane più competitive d’Europa e qui Torino si piazza al 41° posto. Solo tre alle sue spalle: Alicante, Napoli e Atene. Una fotografia impietosa che conferma i dati macroeconomici che immortalano un progressivo declino, dovuto in gran parte alla difficoltà dell’industria non completamente compensata dalla crescita del sistema universitario e da settori come cultura e turismo. Basti pensare che prima ancora dell’emergenza Coronavirus, la produzione industriale ha fatto registrare un segno meno per sei trimestri consecutivi, con una contrazione nel 2019 dello 0,5%. Nello stesso anno oltre 1.500 imprese avevano chiuso i battenti. Col Covid il quadro è evidentemente peggiorato. Male anche l’indice sulle capacità innovative dove Torino è addirittura penultima davanti a Napoli. Non solo: il capoluogo piemontese e il suo hinterland risultano in fondo alla graduatoria anche per quanto riguarda lo sviluppo del mercato abitativo (penultimi davanti a West Midlands, nel Regno Unito), mentre si risolleva solo sulla competitività turistica: 19ª a dimostrazione di quanto sia fondamentale che questo settore torni a crescere dopo l’emergenza sanitaria che ha svuotato gli alberghi e le altre strutture ricettive.

In cima alle due graduatorie centri come Londra, Monaco, Stoccarda, Stoccolma, Dublino, Copenaghen e, soprattutto… Lione. La città francese, infatti, si piazza all’11° posto nell’indice di competitività della sua area metropolitana e addirittura raggiunge la 6ª posizione sulle capacità innovative, mentre arranca sul turismo (42ª). Insomma, un territorio per molti versi complementare rispetto a Torino, al punto che i Sì Tav hanno colto la balla al balzo per ribadire l’utilità di un’opera che porrebbe il capoluogo piemontese “in mezzo a due aree metropolitane importanti come Lione e Milano e a un’ora di distanza da Genova con il suo porto” afferma l’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino.

Va detto che la ricerca mette in mostra tutti i limiti anche delle più importanti aree metropolitane d’Italia. A livello di competitività, la locomotiva Milano è solo 24ª, addirittura 35ª per quanto riguarda le sue capacità innovative. Roma si salva solo grazie al turismo e al suo mercato abitativo, lo stesso dicasi per Napoli.  “Classifiche che spiega bene – secondo Giachino – perché l’Italia negli ultimi vent’anni ha perso oltre 20 punti di pil procapite rispetto alla media europea. Lo studio, infatti, dimostra che lo slancio dei Paesi dipende dallo slancio delle loro principali Aree Metropolitane”. 

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