VERSO IL 2021

"Il candidato tocca alla Lega, però ora si dia una mossa" 

Lo stallo nel centrodestra prosegue e Fratelli d'Italia batte il tempo all'alleato. "Mai come oggi a Torino possiamo vincere ma è tempo di scegliere", dice il coordinatore Comba. Intanto la lista è a buon punto e per drenare voti scenderà in campo la prima linea del partito

“A Torino non abbiamo le spiagge, ma siamo in alto mare”. L’estate è ormai inoltrata e dietro la battuta da ombrellone di Fabrizio Comba si nasconde una preoccupazione reale perché più l’obiettivo appare vicino più aumenta l’ansia da prestazione. Il coordinatore piemontese di Fratelli d’Italia sa che per la prima volta il centrodestra potrebbe fare il colpaccio, la vecchia roccaforte rossa è già crollata quattro anni fa con Chiara Appendino e se è vero che oggi in tanti non rivoterebbero più M5s, altrettanto vero è che in pochi hanno nostalgia di Piero Fassino e di quel crepuscolo triste in cui si è trasformato il suo mandato. I sondaggi continuano a strizzare l’occhio ai seguaci di Giorgia Meloni, ma sotto la Mole a dare le carte è la Lega, il primo azionista – almeno per ora – della coalizione “e nessuno mette in discussione che tocchi a loro la scelta del capitano”: con la “c”minuscola s’intende. Ma chi ha tempo non perda tempo e su questo Comba abbandona per un attimo il proverbiale understatement sabaudo e si mostra intransigente: “Si diano una mossa” dice rivolto ai cugini leghisti.

L’obiettivo dichiarato è di evitare quanto accaduto nel 2016, con il centrodestra diviso in tre tronconi, ma per scongiurare strappi, è il ragionamento, “occorre aprire in fretta una discussione, individuare un candidato forte e metterci al lavoro”. FdI, almeno in questo momento, non intende porre paletti e non mette pregiudiziali sulla scelta tra l’opzione civica e quella politica. “Certo, per noi la soluzione ottimale sarebbe un candidato della società civile perché potrebbe essere in grado di recepire meglio le pulsioni presenti in città e di allargare il perimetro della coalizione”. Una coalizione che a oggi rischia di apparire sbilanciata verso la sua componente sovranista, soprattutto in una piazza come Torino.

I nomi in campo restano più o meno i soliti: le alte sfere del Carroccio si dividono tra Licia Mattioli e Paolo Damilano, entrambi però pur non avendo detto ancora esplicitamente di no restano parecchio restii. Una candidatura politica invece rischierebbe di confinare la coalizione a una sfida di mera testimonianza, senza reali possibilità di contendere il successo al centrosinistra. Come se non bastasse, la Lega, soprattutto nel capoluogo, sconta un deficit di classe dirigente e gli espontenti locali più in vista, la deputata Elena Maccanti e l’assessore regionale Fabrizio Ricca, sono per ragioni diverse difficilmente spendibili. Inoltre, in un partito il cui baricentro del potere interno è spostato su altre province (Alessandria e Novara), i vertici regionali non hanno alcun interesse a far crescere potenziali concorrenti.

“L’importante è partire, aprire il confronto” prosegue Comba. Strategica in questo senso potrebbe risultare la sponda del governo regionale che ha promesso che avrà un occhio di riguardo per il capoluogo. Insomma, il terreno è fertile, ma serve darsi una mossa. Anche perché più il tempo passa più si rafforzano soluzioni di “ripiego”, verso quell’usato sicuro che risponde al nome di Enzo Ghigo, ex governatore di Forza Italia oggi presidente del Museo del Cinema, il cui nome circola sempre con maggiore insistenza.  

Intanto, Fratelli d’Italia sta già lavorando alla propria lista. Una formazione aperta al mondo delle professioni e delle partite iva, dell’industria e delle forze dell’ordine. Un mix di candidati civici e politici in cui non è escluso che scenda in campo anche la prima linea del partito per portare fieno in cascina. “Siamo oggetto di grandi attenzioni” ammette Comba non senza una certa soddisfazione. Infine avverte la Lega: “Se non hanno un nome lo dicano, noi li abbiamo”, riferimento neanche troppo velato al prefetto Filippo Dispenza e professoressa Franca Fagioli, primario di oncoematologia pediatrica al Regina Margherita.. 

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