PALAZZO LASCARIS

"Più potere a Comuni e Province", l'Autonomia targata Piemonte

Si è insediata questa mattina la commissione a Palazzo Lascaris. Il neo presidente Lanzo: "Siamo i primi in Italia, il Governo però è fermo. Ora deve darci delle risposte"

Il Carroccio finalmente può sventolare la sua bandiera. Si è insediata questa mattina a Palazzo Lascaris la commissione Autonomia, istituita lo scorso 7 luglio. Il novarese Riccardo Lanzo è stato eletto presidente, come ampiamente atteso e con gran soddisfazione, tra gli altri, del capogruppo leghista Alberto Preioni, che finalmente riesce a togliersi un peso dopo quell’impegno preso un anno fa con un pezzo importante del suo partito e fino a ieri rimasto sulla carta. Lanzo è stato eletto con ampia maggioranza (21 voti su 24), i suoi vice saranno Domenico Ravetti (Pd) e Davide Nicco (FdI).

“Il Piemonte è la prima regione a istituire una commissione Autonomia” esulta Lanzo secondo cui questo organismo dovrà servire “per rivendicare maggiori competenze e poi distribuirle a Comuni, Province e Città Metropolitana” per evitare che si passi “da un centralismo statale a un centralismo regionale”. Tema quest’ultimo che l’ha portato a scontrarsi con l’assessore Elena Chiorino quando ha avocato a sé le deleghe della Formazione professionale, strappandole alla Città Metropolitana di Torino.

A dirla tutta, il Piemonte, da quando si è insediato Alberto Cirio, una sua proposta di autonomia differenziata – in buona parte mutuata dalla precedente amministrazione – l’ha già inoltrata al Governo, ma l’emergenza Covid ha ulteriormente rallentato un iter che già all’inizio si presentava accidentato. “Il ministro Boccia si è preso un anno per avanzare alle Regioni una proposta condivisa sui livelli essenziali delle prestazioni per poter portare avanti istanze di autonomia – spiega Lanzo – ma al momento siamo fermi”. Per questo la commissione può diventare oltreché un “laboratorio di idee” come auspica il suo neo presidente, anche un elemento di pressione per uscire dall’impasse.

Resta il fatto che una delle principali accuse mosse al Piemonte durante l’emergenza Coronavirus sia proprio quella di essere stato troppo subalterno al Governo, senza prendere iniziative autonome su approvvigionamenti e tamponi – tanto per fare due esempi – come invece fatto dal Veneto. Insomma, autonomisti solo a parole? “Io credo che questo periodo abbia fatto maturare tutti e soprattutto ha reso ancor più attuale il tema visti i continui conflitti di competenze cui abbiamo assistito tra Stato e Regioni”.

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