RISIKO BANCARIO

Intesa-Ubi, la fiducia si compra eccome

I "saldi" principi sono crollati di fronte al pacco di soldi. Ca'de Sass stravince, adesione record all'Opas: oltre il 90% di azioni. Messina: "Ora nasce una nuova realtà", campione europeo del credito e della finanza. Si apre una nuova stagione anche per la fondazione cuneese

Altro che “la fiducia non si compra”, come recitava il claim scelto da Ubi Banca per respingere l’assalto di Intesa Sanpaolo. È bastato che Ca’ de Sass mettesse mano al portafoglio e unisse alla carta, il concambio di azioni, e offrisse un pacco di contanti, per far crollare ogni principio. Il risultato finale con 1.031.956.527 azioni di Ubi scambiate (di queste 166.191.819 nell’ultima giornata), alla sera di ieri, 30 luglio, definito provvisorio pari al 90,1835% del capitale sociale (sarà comunicato come definitivo entro le 7,59 del 4 agosto) sgombera il campo da ogni ulteriore considerazione.

Soddisfatto il ceo di Intesa, Carlo Messina, che parla della conclusione di “un’operazione che ci vede tutti vincitori”, che darà “vita a una nuova realtà”. L’operazione taglia il traguardo dopo cinque mesi di duro scontro, e solo il tempo, come dopo tutte le guerre, dirà quali e quanti rimarranno sul campo, tra manager e clienti del gruppo Ubi. Una cosa è certa, “l’insegna Ubi scomparirà, come è accaduto a Cariplo, Comit, alle Venete”. Così come è destinato a ridimensionarsi, e di parecchio, il peso dei vecchi soci forti qual’era, in Piemonte, la Fondazione CrCuneo (5,9%) guidata da Giandomenico Genta, convertitasi in zona Cesarini all’operazione.

Da una parte Intesa, che ha sempre ribadito la necessità di creare un grande gruppo europeo da 5 miliardi di euro di utile, e dall’altra Ubi che si è opposta in tutti i modi, sostenendo di voler restare indipendente guardando ad un futuro terzo polo. Il confronto non è stato privo di segnalazioni alla Consob, all’Antitrust e non ultimo anche al giudice civile

La svolta è arrivata quando, nelle settimane scorse, Intesa ha deciso di rilanciare. Inizialmente l’offerta pubblica di scambio prevedeva 17 azioni di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in cambio di 10 di Ubi Banca. Ca' de Sass ha poi aggiunto la componente in denaro di 0,57 centesimi per ogni azione, mettendo sul piatto la somma complessiva di 652 milioni di euro. Un rilancio che ha portato gli analisti finanziari a definire "irrinunciabile" l'offerta e che ha convinto i soci di Ubi ad aderire. Con Intesa che ha superato la soglia del 90 per cento ora scatterà il sell out sulle azioni rimaste fuori dall'opas.

Gli azionisti che fino ad oggi non hanno aderito all'Opas ora hanno la possibilità di chiedere ed ottenere da Intesa l'acquisto dei titoli. Due le possibilità di pagamento delle azioni: nel primo caso l'azionista potrà chiedere di ottenere il corrispettivo originario dell'offerta ossia 17 azioni Intesa per ogni 10 di Ubi più la parte cash di 0,57 euro. Dall’Ops all’Opas. Nel secondo caso l’azionista potrà chiedere di vendere in cambio di un corrispettivo tutto in denaro. In questo caso per stabilire il prezzo di ogni azione bisognerà fare la media del valore del titolo nelle ultime cinque chiusure di Borsa a ritroso dal 30 luglio. Il sell out durerà tre settimane e l’inizio del periodo verrà definito da Intesa raccolte le indicazioni di Consob e Borsa Italiana. L’operazione prevede altre tappe prima di arrivare alla fusione dell’ex Popolare nel gruppo.

La settimana prossima Intesa invierà una lettera al cda di Ubi con la quale si chiederà di convocare l’assemblea dei soci per la nomina di un consiglio d’amministrazione espressione del nuovo socio di maggioranza. L’assemblea di Ubi Banca si svolgerà presumibilmente nel periodo tra il 15 settembre e il 15 ottobre. A fine anno, poi, sarà effettuata la cessione delle oltre 500 filiali a Bper e delle attività assicurative a Unipol, così come previsto negli accordi già sottoscritti nei mesi scorsi. Ad aprile del 2021, in occasione dell’assemblea per l’approvazione del bilancio, Ubi darà il via libera anche al progetto di fusione in Intesa Sanpaolo. Le nozze tra le due banche, secondo le previsioni, porterà a numeri molto significativi.

L’ammontare degli impieghi sarà di circa 460 miliardi di euro; il risparmio che gli italiani affideranno alla nuova banca supererà il valore di 1,1 trilioni di euro, i ricavi saranno pari a 21 miliardi di euro. Dalla scalata a Ubi Banca esce vincitore Messina, il banchiere che da sette anni guida Intesa Sanpaolo. “Siamo convinti che la nostra banca - motore dell'economia reale e sociale - rappresenterà il pilastro della fase di ripresa che il Paese si pone come principale obiettivo”, ha sentenziato.

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