DIRITTI & ROVESCI

C'è pure un "furbetto" del Pd, ma la colpa è della fidanzata

Il consigliere regionale Sarno confessa di aver incassato il bonus dell'Inps. Chiede scusa anche se la giustificazione pare davvero surreale, da supercazzola: la compagna avrebbe utilizzato la sua partita Iva per "fare una prova". I soldi devoluti in beneficenza

Manca solo più che ci raccontino che la terra è piatta. L’arrampicata sugli specchi dei “furbetti” del bonus tra i banchi del Consiglio regionale del Piemonte è un sesto grado a metà tra l’audace colpo dei soliti ignoti e la supercazzola con scappellamento a destra. Anzi pure a sinistra visto che dopo due consiglieri della Lega, Matteo Gagliasso e Claudio Leone, ad ammettere di aver incassato l’assegno mensile da 600 euro è anche il loro collega del Pd Diego Sarno, social media manager della sua società di comunicazione, già consigliere e assessore a Nichelino, di rito donciottiano essendo tra i referenti di Libera.

E, come i leghisti, in perfetto stile bipartisan quando c’è da salvare la faccia (e anche altro) il piddino cerca di cavarsela scaricando tutto sul solito commercialista. Che, in questo caso, è pure la fidanzata. “Un errore”, e ti pareva. Incomincia con questa premessa il racconto che Sarno offre su Facebook a sua discolpa confidando nel fatto che coloro che leggono siano dei gonzi e si bevano tutto. Surreale, a dir poco, la giustificazione del dem, il quale come detto tira in ballo la sua dolce metà per tirarsi fuori (e con lui il partito) dai guai, non certo giudiziari giacché tutto è perfettamente regolare, bensì da quelli politici.

“La mia compagna fa questo di lavoro e da sempre gestisce la contabilità riguardante la mia attività professionale”, l’esordio del lungo post, che già al primo capoverso raggiunge vette inimmaginabili. Sentite qui: “Durante il lockdown, per provare diverse procedure ha usato la sua partita Iva e anche la mia (avendone due tipologie diverse) così da essere pronta per assolvere senza errori e con una maggiore velocità le molte procedure gestite per i clienti dello studio nel quale lavora”. Lieti (per lui) che la fidanzata non faccia il dentista o l’ortopedico, continuiamo la lettura e scopriamo che “quando è uscito il bonus per gli autonomi, come sempre ha usato la mia partita iva per provare la procedura e nella contemporaneità di quelle degli altri clienti ha concluso anche la mia per errore”.

Vero o non vero, la contabile avvisa il fidanzato del pasticcio e lui che fa? “Quando me lo ha detto, e qui c'è l’errore di sottovalutazione e poca attenzione, ho lasciato correre dando per scontato che il bonus non mi sarebbe stato concesso vista la mia situazione reddituale”. Ma come? Un consigliere regionale non sa che il bonus, varato dal suo stesso partito, non prevedeva tetti per essere concesso? “Nelle settimane successive – racconta – quando ho visto l’accredito sul mio conto corrente ho cercato una soluzione e non sapendo di poter restituire la somma direttamente ad Inps, ho effettuato un bonifico pari all'importo ricevuto delle due tranche da 600 euro come beneficenza per l'emergenza covid”.

Di nuovo, ma come? Se il leghista Gagliasso dice di aver fatto il bonifico all’Inps per restituire le due rate, il suo collega dem non sapeva neppure questo? Non sarebbe stato il caso di alzare il telefono o inviare una mail all’istituto di previdenza? E, comunque, visto la sua contrizione per il pasticcio combinato e il rifiuto di passare per un furbetto, non resta che vedere la ricevuta del bonifico della munifica donazione fatta in aprile. Carta canta.

Lui dice di non aver “sentito l'esigenza di raccontarlo prima, ma oggi vista l’onda mediatica e avendo un ruolo pubblico sento il bisogno di raccontarlo per trasparenza e onestà intellettuale”. La trasparenza sai è come il vento, vien da canticchiare. E se tira aria di tempesta, si sventola bandiera bianca anche laddove una volta trionfava quella rossa.

“Da sempre ho un’attività legata al mondo della comunicazione che è la mia principale occupazione che una volta terminata l’esperienza politica continuerà a sostenere me e la mia famiglia”. Nel frattempo per lui, come per gli altri, ci sono quei circa 8mila euro della Regione che in molti casi di famiglie riescono a sostenere cinque, sei e forse più. Spesso facendo i salti mortali, per sbarcare il lunario. Mica per cercare di raccontarla. 

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