Coronavirus: rinviato l'incontro europeo dei giovani di Taizè

Anche l'annuale incontro europeo dei giovani di Taizè subisce le conseguenze della pandemia di coronavirus. L'arcidiocesi di Torino infatti ha comunicato oggi che il tradizionale "pellegrinaggio di fiducia sulla terra", che si doveva svolgere nel capoluogo piemontese dal 28 dicembre 2020 al 1° gennaio 2021, slitterà esattamente di un anno. I promotori dell'incontro, si legge nella nota riportata dall'Osservatore Romano, "in questi mesi di lotta al contagio hanno tenuto aperti i contatti e il confronto, fra di loro e con la comunità di Taizè, nella speranza di poter comunque arrivare a celebrare il pellegrinaggio a dicembre 2020; ora insieme e concordemente si è presa la decisione del rinvio". L'iniziativa è nata nell'ambito dell'impegno ecumenico torinese. Il primo invito risale al 2017 e venne firmato dai responsabili delle Chiese valdese, battista, ortodossa romena, evangelica luterana e avventista, insieme all'arcivescovo Cesare Nosiglia e ai responsabili delle commissioni cattolica ed evangelica per l'ecumenismo, il Segretariato attività ecumeniche e i giovani dei gruppi che fanno riferimento a Taizè. L'annuncio ufficiale era stato dato il 30 dicembre 2019, a Wroclaw, durante il 42° Pellegrinaggio di fiducia, dal priore di Taizè, fratel Alois. "L'incertezza sull'andamento del contagio, adesso come nei prossimi mesi, è un elemento importante ma non l'unico. Nella decisione - afferma l'ufficio stampa dell'arcidiocesi di Torino - pesa anche la considerazione che il pellegrinaggio dei giovani deve svolgersi in condizioni di serenità e sicurezza per tutti, proprio perché si tratta di un incontro con l'intera città e il suo territorio. I giovani saranno ospiti delle famiglie torinesi e piemontesi, visiteranno i nostri musei, incontreranno persone e comunità dell'intera realtà torinese. I loro incontri di riflessione e di preghiera, come anche il momento di contemplazione della Sindone per i giovani che lo vorranno, si inseriscono nella vita dell'intera città". Il tempo impiegato finora non è comunque andato perduto: si sono presi contatti e impegni in vista del pellegrinaggio, individuando le strutture e i locali destinati all'ospitalità e iniziando a studiare la complessa macchina logistica che richiede l'accoglienza di circa 20.000 persone in pochi giorni. 

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