EMERGENZA SANITARIA

Stretta sugli ingressi in Piemonte

Quarantena, tamponi e screening sanitario per chi arriva o rientra da Spagna, Grecia, Malta e Croazia. La decisione della Regione assunta di concerto con il ministero della Sanità. Preoccupano i casi "importati" dall'estero. Cirio: "Non vanifichiamo gli sforzi fatti". La Babele delle prescrizioni delle Asl

“Da oggi, d’intesa con il Ministero della Salute, ho dato indicazione alla sanità piemontese di sottoporre a tampone obbligatorio le persone che rientrano o provengono da Spagna, Grecia, Malta e Croazia”. Lo scrive sui social il presidente della Regione Alberto Cirio ricordando che chiunque entri in Piemonte dai quattro Paesi deve “fare un test molecolare nelle ore prima della partenza da mostrare al proprio arrivo” oppure “segnalarsi subito all’Asl del territorio per sottoporsi a un tampone”. Il dipartimento regionale di prevenzione, sottolinea il governatore,” lavora costantemente e con efficacia per tracciare ogni contatto. Impegniamoci tutti per non vanificare gli sforzi fatti finora e continuare sulla via della ripresa”. Per oggi all’aeroporto di Caselle non sono previsti arrivi dai Paesi indicati nell’ordinanza.

Le indicazioni della Regione, tuttavia, sembrano subire una trasformazione proprio nel settore più delicato e strategico della battaglia contro il virus, generando non poca confusione. Le direttive applicate dalle singole aziende sanitarie per il loro dipendenti, come denuncia il sindacato degli infermieri Nursind, stanno creando una vera e propria Babele.

“Indicazioni tutte diverse tra di loro, anche in alcune interpretazioni del trattamento esattamente come nei tempi e nei momenti più critici – denuncia Francesco Coppolella che di Nursind è segretario regionale –. Per fare un esempio, è singolare la comunicazione dell’Asl Città di Torino che “sconsiglia vivamente” al personale di recarsi nei Paesi dove è previsto l’isolamento fiduciario al rientro, pena porre a carico del lavoratore con ferie, recuperi, aspettativa non retribuita, il periodo trascorso in isolamento fiduciario. E lo fa inventandosi un istituto contrattuale che non esiste e non é previsto da nessun decreto”.

Un altro caso è quello della Città della Salute che “in una cui comunicazione spiega che il periodo di isolamento fiduciario sarà coperto dal giustificativo AP (ovvero, allontanamento precauzionale), mentre altre Asl parlano di periodo disposto dal medico di famiglia e altre non dicono nulla, limitandosi ad inviare la nota regionale”. Per il sindacalista “siamo alle solite, i dipendenti ancora una volta in cerca disperata di notizie e certezze circa i comportamenti da adottare. Nel frattempo arrivano nuove indicazioni da parte del ministero che prevede per paesi come Spagna Grecia Croazia  procedure e tempi  diversi da quelli previste dalle indicazioni regionali del 7 agosto che le aziende avevano appena inviato al personale”.

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