CENTRODESTRA

Campagna acquisti tra alleati sulle spoglie di Forza Italia

Lega e FdI si contendono quel che resta del partito di Berlusconi. Appello di Preioni ai fuoriusciti di Verbania e stoccata agli alleati che "imbarcano chiunque". Settembre sarà il mese decisivo anche in vista delle urne a Torino

La Lega apre le porte ai fuoriusciti, a chi in questi mesi ha abbandonato la nave e il suo Capitano in dissenso con la linea politica nazionale e locale del partito. L’appello arriva dal capogruppo a Palazzo Lascaris Alberto Preioni, che da quando è stato nominato commissario a Verbania, un paio di settimane orsono, si è adoperato per ricomporre la frattura aperta sul nuovo ospedale unico del Vco che ha provocato l’addio di tre consiglieri comunali del capoluogo provinciale, Mattia Tacchini, Attalla Farah e Katiuscia Zucco: “Siamo convinti – dice Preioni – che quando sarà messa a punto la nostra offerta sanitaria sarà un bene per tutto il Vco, come un bene è stata la legge sui canoni idrici: non c’è stata né ci sarà mai la volontà di discriminare un territorio rispetto a un altro. Con questo spirito spero possano avviare una serena riflessione che li porti a ritornare nella Lega”. Un ramoscello d’ulivo nei giorni in cui la campagna elettorale entra nel vivo, prima con le amministrative e regionali di settembre, poi con le urne del 2021 che vedranno al voto una serie di importanti Comuni a partire da Torino.

Preioni si rivolge in particolare a militanti e amministratori locali della sua provincia, ma è evidente come l’appello a tornare a casa sia parte di una strategia su più ampia scala volta innanzitutto ad arginare la campagna acquisti ad ampissimo raggio messa in atto dal principale competitor nel centrodestra, quei Fratelli d’Italia che stanno facendo incetta di personale politico sull’onda lunga di sondaggi che li danno in costante crescita. Preioni non cita direttamente il partito di Giorgia Meloni, ma è evidente il riferimento quando rivendicando il ruolo della Lega che “fa il meglio per i nostri territori” tira in ballo “altri partiti ben lieti di imbarcare chiunque”.

Dal livello nazionale alle più lontane province dell’impero nel centrodestra è ormai evidente l’opa ostile di FdI per la leadership, sfruttando le difficoltà di Matteo Salvini a ritrovare l’empatia con il suo elettorato e soprattutto a tenere unito un partito sempre più in ebollizione, caratterizzato da fortissimi dissidi interni e più o meno mascherate operazioni di disarcionamento. Il tutto mentre in Forza Italia, sempre più alla deriva, il fuggi fuggi rischia di assumere le dimensioni di una irreversibile diaspora. Chi riuscirà ad accaparrarsi personale politico e voti in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Chi in questo momento ha dimostrato di saper esercitare una maggiore forza centripeta è indubbiamente la formazione di Meloni che sul territorio piemontese può contare su un personale politico strutturato per condurre una efficace campagna acquisti: i parlamentari Gaetano Nastri nel Novarese e Andrea Delmastro nel Biellese, così come l’assessore regionale Maurizio Marrone a Torino che nelle settimane scorse ha incassato l'adesione dell'ex consigliere comunale del Pdl Enzo Liardo, detentore di un buon pacchetto di preferenze. Nei giorni scorsi FdI è uscita allo scoperto a Vercelli, dove il segretario provinciale Emanuele Pozzolo ha dichiarato che sono una decina i sindaci della zona pronti a lasciare i lidi berlusconiani per approdare alla corte di Meloni e dei suoi Colonnelli. Tra questi figurerebbero Daniele Pane, primo cittadino di Trino Vercellese, Davide Gilardino di Ronsecco e Franco Bullano di Villata.

In questo scenario si attendono le mosse del governatore Alberto Cirio, le cui valigie sono ormai sull’uscio di Arcore da molto tempo in attesa di trovare il momento opportuno per annunciare l’addio a Forza Italia e l’adesione a FdI. Si parla di un centinaio di amministratori locali pronti a seguirlo al punto che nel quartier generale azzurro è già scattato l’allarme tra chi rischia di ritrovarsi a chiudere le stalle quando i buoi sono già scappati.

Sarà per questo forse che anche riguardo alla discussione sul prossimo candidato a sindaco di Torino i ras locali di Giorgia Meloni continuano a ripetere che “per ora” la scelta spetta alla Lega. Chissà se dopo le regionali di settembre, quando le urne potrebbero certificare ciò che emerge da mesi da ogni sondaggio, sarà lo stesso. Settembre sarà il mese decisivo: il mercato elettorale è aperto.

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