ECONOMIA DOMESTICA

Un patto per far ripartire Torino Nosiglia in piazza col sindacato

L'arcivescovo con i leader locali di Cgil-Cisl-Uil. "Siamo davanti ad una vera emergenza lavoro, non c'è tempo da perdere e non un solo euro va sprecato". Il presule: "Continuerò a importunare le istituzioni". Mancano all'appello 92mila posti

“Non c’è un minuto da perdere”. Per contrastare il declino nell’area metropolitana di Torino ed evitare che nei prossimi mesi perdano il lavoro altri 30.000 piemontesi “serve un patto sociale per la ripartenza, coraggioso e capace di portare investimenti in tutti i settori in crisi”. È il messaggio della manifestazione unitaria organizzata oggi a Torino a cui hanno partecipato i segretari cittadini di Cgil, Cisl e Uil, Enrica Valfré, Domenico Lo Bianco e Gianni Cortese. In prima fila anche l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

“Siamo davanti ad una vera emergenza lavoro – ha detto Valfré – occorre che tutti si mettano intorno ad un tavolo per studiare strategie concrete. Nessuno si può più tirare indietro. Non un solo euro europeo va sprecato. La pandemia ha stravolto il mondo del lavoro”. Stesso refrain degli altri sindacalisti. “Per affrontare questa crisi occorre stabilità politica e unità di intenti – ha aggiunto Lo Bianco – serve un’alleanza programmatica con tutte le forze istituzionali. Abbiamo visto troppe passerelle nelle fabbriche e nelle piazze che non hanno portato a nulla. Occorre concretezza”. Le prospettive non sono davvero incoraggianti. “Dopo l'emergenza sanitaria siamo in emergenza economica e sociale – ha concluso Cortese – nei primi sei mesi di quest’anno mancano all’appello 92.000 posti di lavoro tra contratti stagionali non rinnovati e sostituzioni. La rinascita passa attraverso l’uso mirato dei fondi europei, un treno che non tornerà più.

Molto apprezzata la solidarietà arrivata dalla Chiesa torinese.“Non è la prima volta che partecipo a momenti come questi e mi auguravo di non doverli ripetere. Purtroppo le situazioni invece di risolversi si vanno sempre più ingarbugliando a scapito di coloro che ne subiscono ormai da tempo le conseguenze negative. Non possiamo rassegnarci al declino e alle difficoltà soprattutto per i giovani e per tante aziende che chiudono e lasciano i loro operai senza lavoro. Per questo sono qui in piazza con voi, per portarvi la solidarietà della Chiesa”. Con queste parole l’arcivescovo di Torino, mons. Nosiglia è intervenuto sul palco della manifestazione. “Torino – ha aggiunto il prelato – deve ritornare ad essere un polo industriale e vanno salvaguardate le sue eccellenze nei settori del manifatturiero, del commercio, dell’agroalimentare e dei servizi. Ho provato diverse volte a rivolgermi ai vertici istituzionali nazionali e locali perché considerassero il lavoro il primo loro dovere e vi assicuro che continuerò a importunarli per sollecitare chi ha il compito di affrontare i problemi della disoccupazione e della precarietà che assillano tanti operai e le loro famiglie, ad essere meno assenti nell’ascolto della base e più concreti e coerenti”. 

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