SALA ROSSA

La cattiva Azione di Lubatti, niente gruppo in Comune

Dopo la sboronata nel giorno dell'arrivo di Calenda a Torino, con l'annuncio dell'annessione dell'ex grillino Curatella ecco la doccia fredda. Non bastano due consiglieri per mettersi in proprio e così l'ex assessore di Fassino resta con le pive nel sacco

Annunciato in pompa magna nel giorno dell’arrivo di Carlo Calenda a Torino, il gruppo consiliare di Azione in Sala Rossa non potrà essere costituito. A stabilirlo in via definitiva, questa mattina, il presidente della Sala Rossa Francesco Sicari che, Statuto alla mano, in alcuni colloqui informali, ha spiegato come non bastino due consiglieri per mettersi in proprio. Lunedì è in programma un ultimo incontro ma la decisione sembra ormai presa.

La notizia della nuova formazione in Consiglio comunale era arrivata mercoledì, poco prima che l’ex ministro arrivasse nel capoluogo piemontese per presentare il suo libro: con Claudio Lubatti, già assessore ai Trasporti della giunta Fassino e referente subalpino di Azione, era pronto ad aderire anche l’ex pentastellato Aldo Curatella, ma il regolamento prevede che due soli consiglieri siano sufficienti esclusivamente qualora entrambi non abbiano usufruito del premio di maggioranza per essere eletti. E invece Curatella, che nel 2016 ottenne 231 preferenze, usufruì eccome del premio di maggioranza, senza il quale non sarebbe certo approdato nell’assemblea cittadina.

“Siamo la prima grande città d’Italia in cui verrà costituito il gruppo di Azione” affermava giulivo Lubatti, con una sortita che ha quasi oscurato l’iniziativa del suo leader che pare non l’abbia presa troppo bene al punto da fargli una vera e propria lavata di capo. L’intemerata, infatti, pare non fosse stata in alcun modo concordata e Calenda sia caduto dal pero quando gli hanno spiegato che aveva appena imbarcato un ex esponente grillino, proprio lui che ha trasformato il motto “Mai coi Cinquestelle” in un vero e proprio marchio di fabbrica, e per di più uno che ha lasciato la casamatta pentastellata contestando la sperimentazione della tecnologia 5G,

A questo punto a Lubatti non resta che decidere se restare come ospite (sempre meno gradito) nel Pd oppure far compagnia allo stesso Curatella nel Misto, dove si sono già accomodati Federica Scanderebech, Deborah Montalbano e la capogruppo Marina Pollicino.

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