Stato d'emergenza in Piemonte
21:40 Sabato 03 Ottobre 2020Stanno bene i 21 dispersi (19 italiani e 2 tedeschi) sul Col di Tenda. Nella stessa zona, però, manca ancora all'appello un margaro caduto con la sua auto in un torrente. Lutto a Quarona per il 36enne travolto dal Sesia. Primo bilancio dei danni - FOTOGALLERY e VIDEO della tragedia
Sono vivi e stanno bene 21 dei 22 dispersi sul Col di Tenda, il valico che collega la provincia di Cuneo alla parte francese della valle del Roja e che è stato bloccato dalle fortissime piogge che hanno investito il Nord-Ovest dell’Italia. A confermarlo è una nota ufficiale della Regione Piemonte, che precisa come “manca all’appello un margaro caduto con la sua auto in un torrente”. I 21 dispersi (19 italiani e 2 tedeschi) erano rimasti bloccati a Vievola, sul fronte francese, e si sta procedendo al loro recupero, affidato a vigili del fuoco, guardia di finanza e soccorso alpino. Nel tardo pomeriggio era stata anche rintracciata la comitiva di escursionisti tedeschi dispersi in Valle Gesso, sempre nel cuneese. I sei membri della comitiva, cinque uomini e una donna, si trovavano in un rifugio “in condizioni relativamente buone, ma impossibilitati a scendere”. Sono stati, quindi, evacuati tutti e ricondotti in fondovalle sani e salvi.
Al momento, dunque, il bilancio accertato del maltempo che ha colpito fortemente il Nord Italia è di due vittime, un uomo di 36 anni, in Valsesia nel vercellese ed un vigile del fuoco volontario in Val d’Aosta, schiacciato da un albero. Samuel Pregnolato, di Quarona, era in auto col fratello ventenne, che è riuscito a salvarsi: la Sesia ha inghiottito la provinciale 105 e con l’asfalto si è portata via anche la sua Opel Corsa. Disperso per alcune ore, il suo corpo è stato ritrovato con l’auto quando ormai era troppo tardi.
La situazione in alcune zone del Piemonte è ancora molto difficile: con frazioni isolate, paesi senza energia elettrica ed una viabilità stravolta da crolli e frane. Tecnici hanno lavorato tutto il giorno, grazie anche alla tregua concessa dal maltempo, per cercare di ripristinare il più possibile i servizi per la popolazione.
“La situazione – ha detto il presidente Alberto Cirio – è peggiore di quella dell’alluvione del ’94, che fu una delle catastrofi naturali più grandi che ha colpito il Piemonte” quando l’alluvione causò 70 vittime e 2.226 sfollati. A differenza del 1994, la violenza della natura si è abbattuta in un tempo più breve. Cuneese, Biellese e Verbano, in Piemonte, e il ponente ligure le zone più colpite, ma anche il resto della Liguria e la Valle d’Aosta non sono risparmiate, tra fiumi esondati, dispersi, frane, allagamenti e colate di fango ovunque per le strade.
Nelle 24 ore di pioggia praticamente incessante, ha ricordato, “è stato superato il record di pioggia caduta in un giorno, che era fermo dal 1958”. Il governatore e il collega della Liguria Giovanni Toti hanno firmato la richiesta dello stato di emergenza che è stata trasmessa al Governo, cui Cirio chiede attenzione “altissima”. “Di fronte a questi danni e calamità, servirà davvero un impegno straordinario”, ha aggiunto.
Nel corso della giornata sono stati moltissimi i messaggi di sostegno giunti alla popolazione del Piemonte colpita ancora una volta da un’alluvione. Tra questi, in primis, quella del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha chiamato il governatore per testimoniare la sua vicinanza ai territori. “Le parole e la vicinanza del Presidente della Repubblica sono un sostegno molto importante in queste ore difficili. Il suo pensiero è stato per tutti i cittadini travolti da questa calamità, per i sindaci e le istituzioni che stanno affrontando la situazione, per le persone disperse e le squadre delle forze dell'ordine, della protezione civile e dei volontari impegnate ininterrottamente da stanotte nella loro ricerca e nel portare soccorso al territorio”.
Si lavora, dunque, incessantemente, mentre le previsioni per la notte sono di nuove possibili precipitazioni in Piemonte: “l’allerta è massima, nella notte sono previsti nuovi rovesci per cui l’attenzione deve continuare ad essere altissima” ha confermato il presidente Cirio.
Domani si farà una prima stima dei danni: almeno trenta milioni di euro in Liguria secondo il governatore Toti, molto di più in Piemonte, dove la piena dei fiumi ha travolto in particolare Limone, Garessio e Ormea, in provincia di Cuneo, e la Valle Cervo in provincia di Biella, dove è stata danneggiata anche la Cittadellarte, la fondazione creata da Michelangelo Pistoletto. Sott’acqua anche il Vercellese, e un pezzo della provincia di Novara, dove è crollato un ponte a Romagnano Sesia. Poche ore prima era stato riaperto in diretta Facebook, ma non ha retto alla piena del fiume. Pale alla mano, cittadini e commercianti stanno cercando di mettere al riparto abitazioni e negozi. A Trappa la piena ha travolto il cimitero spazzando via le bare: i residenti hanno diffuso increduli le immagini sui social.