AMBIENTE & POLITICA

Emergenza maltempo in Parlamento

Maggioranza e opposizione chiedono al ministro Costa di riferire in aula. Lui, intanto, smorza le polemiche dopo aver puntato il dito contro Regioni e Comuni sul mancato utilizzo dei fondi per il dissesto idrogeologico, ma ribadisce: "Ci sono 7 miliardi stanziati" - VIDEO

Mentre il presidente della Regione Alberto Cirio, “dopo tre giorni tra fango, rabbia e dolore” è volato a Roma “per portare subito al Governo il resoconto di un disastro ambientale che mette a dura prova il nostro Piemonte”, l’emergenza maltempo approda in Parlamento. In particolare la maggioranza chiede che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa riferisca in Aula quanto prima. Una richiesta a cui si associano le opposizioni. La prima a sollevare la questione alla Camera è Silvia Fregolent di Italia viva: “Vorremmo che si svolgesse una informativa urgente del ministro Costa, è arrivata l’ora di mettere in campo un’azione di salvaguardia del territorio, per mettere insieme la parola fine al disastro”. D’accordo il capogruppo di Leu Federico Fornaro, secondo il quale “è necessario un dibattito sul tema ed è necessario dichiarare lo stato di emergenza per i territori colpiti”. Condivide Chiara Braga del Pd e anche il capogruppo di M5s Davide Crippa si associa “alla richiesta di aprire un dibattito parlamentare per intervenire con estrema urgenza sulle opere per la salvaguardia idrogeologica”. Anche le opposizioni hanno chiesto l’intervento in Aula del ministro e la necessità che il governo si adoperi per evitare nuovi disastri.

Il ministro Costa, dopo aver scatenato dure reazioni di sindaci e governatori regionali per aver indicato nelle amministrazioni locali i principali responsabili dei mancati interventi, oggi smorza i toni. “Usciamo dalla polemica; altrimenti facciamo male all’Italia. L’elemento che sta emergendo con chiarezza è che in questi due anni di ministero mi sono interfacciato spesso con i comuni e le regioni riguardo al dissesto idrogeologico e tutti mi hanno rappresentato le loro problematiche. Adesso finalmente con il decreto Semplificazioni e una serie di deliberazioni del comitato interministeriale della programmazione economica molte di queste problematiche sono state finalmente risolte”.

Con i territori, dunque, sottolinea Costa, “non c’è polemica, lavoriamo insieme ma un fatto c’è. Ci sono 7 miliardi di euro in cassa ma l’indice di spesa per il contrasto al dissesto idrogeologico in forma preventiva è del 7%. Non c’è colpa. Si tratta di un sistema complicato che riguarda la stragrande maggioranza dei territori italiani che negli anni si è stratificato di norme e che abbiamo tagliato a cavallo di quest’estate”. Una situazione che anche alla luce dei recenti disastri va rapidamente superata. “Adesso bisognerà dare tempo tecnico di applicazione e di ricaduta territoriale, perché si sta pagando lo scotto di quello che non è stato fatto dieci anni fa. La situazione la vedo con un ottimismo diverso perché tutte le problematiche sono state affrontate. Questa notte nel consiglio dei ministri nell’approvazione nella nota di bilancio abbiamo anche inserito che ci sarà un ulteriore semplificazione per il dissesto idrogeologico qualora comuni e regioni ci rappresentassero ulteriori norme da semplificare. Questo vuol dire che ci siamo insieme e non contro qualcuno. Adesso è il momento di lavorare: le leggi ci sono , i soldi ci sono e quel 7% di indice di spesa deve diventare il 100%” conclude il ministro.

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