VERSO IL 2021

Per Torino alleanza giallorossa, "sindaci in sintonia col Governo"

Di Maio torna a chiedere un tavolo nazionale per le prossime amministrative. "Senza fossilizzarci sui nomi" ma con il Pd vuole stringere un'intesa "programmatica" sulle città al voto. E non crede a scissioni imminenti nel M5s: "Siamo elastici non ci spezziamo"

Nelle sei grandi città in cui si andrà a votare nel 2021 “dobbiamo investire in sindaci che siano in sintonia con la coalizione di governo”. Luigi Di Maio torna a ribadire la necessità di quel “tavolo” nazionale tra gli alleati del BisConte che proietti la maggioranza giallorossa anche a livello locale. Un segnale preciso, l’ennesimo, anche per Torino. “L’anno prossimo si va a votare in sei grandi città italiane”, ha il ministro degli Esteri intervenendo oggi al programma Mezz’ora in più su. “Dobbiamo investire in sindaci che siano in sintonia con la coalizione di governo”, ha risposto ad una domanda sui rapporti i partner dell’esecutivo, osservando che ciò è necessario anche per la spesa dei fondi in arrivo dall'Ue con il Recovery Fund. “In questo governo si lavora bene, c’è un buon rapporto con Zingaretti, Franceschini, Gualtieri. Conte sta coordinando al meglio – ha spiegato Di Maio –. La mia idea è che come si è fatta un’alleanza programmatica per questo governo così dovrebbe essere anche in quelle città per avere delle giunte in sintonia con il governo nazionale.

“Servirà un tavolo al più presto” senza “fossilizzarsi” sul singolo nome – ha continuato Di Maio, lasciando intendere una disponibilità a concordare un’alternativa a Virginia Raggi come candidato a sindaco di Roma, pur “senza scaricare nessuno”. Una dichiarazione che sembra dar forza alle indiscrezioni su trattative “segrete” con il Pd che ipotizzano scambi tra i due partner di governo nella designazione delle candidature: uno schema che vedrebbe per Torino l’indicazione di un nome civico gradito ai Cinquestelle, il rettore del Politecnico Guido Saracco. Chissà.

E proprio nel futuro prossimo del movimento grillino Di Maio non crede che possa esserci una scissione. “No, io la escludo. Per esperienza che ho avuto in questa forza politica è abbastanza elastica affinché anche in presenza di sollecitazioni non si spezzi”. Certo, a undici anni dai meetup e dai “Vaffa day” tante cose sono cambiate: “Stare al governo, governare la settimana potenza mondiale, fare scelte, vedere la Lega che ha fatto cadere un governo, sono state fatte delle scelte, ma io le rifarei”, ha concluso Di Maio. “È stata una stagione di cambiamenti e gli stati generali serviranno anche a questo”, perché “è la nostra base che ci sta chiedendo di fare cambiamenti”.

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