EMERGENZA SANITARIA

Torino spegne la movida

Domani l'ordinanza della Appendino per evitare assembramenti nelle zone "calde" della città: piazza Santa Giulia, via Matteo Pescatore e Barriera di Milano. "Ma non si tratta certo di chiusure", assicura la sindaca. Cirio: "Misure per scongiurare il lockdown" - DOCUMENTO

Giro di vite alla movida anche a Torino, a partire dalle zone considerate più critiche. Un freno alle abitudini del popolo degli aperitivi e ai nottambuli per evitare di prendere decisioni più drastiche, a scapito di tutte le attività sociali, ricreative e commerciali. “Facciamo oggi quello che ci permette di non chiudere bar, ristoranti, negozi, parrucchieri – spiega Alberto Cirio – agendo con rigore e prudenza, ma anche buon senso”. Misure prese per “evitare un lockdown generalizzato”, ha affermato il governatore del Piemonte in una video conferenza con il prefetto e la sindaca, Claudio Palomba e Chiara Appendino.

Ed è proprio la sindaca a firmare domani l’ordinanza relativa allo stop della movida dalle 21 a partire da piazza Santa Gulia, via Matteo Pescatore e piazza Montanaro, nel cuore di Barriera di Milano. All’attenzione ancora la situazione di largo Saluzzo a San Salvario. “Iniziamo con queste aree – spiega la prima cittadina – valutando man mano la situazione per tarare al meglio i provvedimenti ed estenderli eventualmente ad altre zone”. La sindaca ha annunciato anche, prima dell'ordinanza, ulteriori approfondimenti con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, i presidenti di Circoscrizione e le associazioni di categoria.

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“La ratio dei provvedimenti che prenderemo – spiega Appendino – è non generare assembramenti, bisogna fare un lavoro capillare e chirurgico, dialogando con tutte le realtà coinvolte per trovare il giusto equilibrio”. Al momento i dettagli, sia sulle modalità che sugli orari delle limitazioni, non sono ancora definiti, “ma non si tratta certo di chiusure”, precisa la sindaca spiegando che le aree individuate “non saranno zone chiuse, ma ci saranno misure per evitare gli assembramenti”. Sulla scelta delle prime tre zone in cui attuare l'ordinanza che firmerà domani, Appendino spiega che “sono quelle che dal nostro punto di vista richiedevano subito un intervento e nelle quali, anche dal punto di vista tecnico, riteniamo di poter essere efficaci. Alla luce dei risultati – aggiunge – potremo estendere le limitazioni ad altre zone, ad esempio largo Saluzzo. Era impensabile dal punto di vista pratico intervenire già questo fine settimana in tutte le aree della movida della città, ma questo non significa che non ci saranno controlli anche nelle altre zone sul rispetto dell'ordinanza regionale e del Dpcm nazionale”. Appendino sottolinea infine che “noi sindaci abbiamo sempre detto e dimostrato di essere pronti a prenderci responsabilità, ma un conto è firmare un’ordinanza un altro renderla attuabile, che è quello a cui stiamo lavorando”. 

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