REGIONE PIEMONTE

"Icardi se ne deve andare"

Il M5s chiede la testa dell'assessore. Depositata la mozione di sfiducia. Sacco: "La sanità piemontese non può permettersi di rimanere senza una guida politica". Gallo (Pd): "Ormai è commissariato". Grimaldi (Luv): "Fronte comune delle opposizioni"

“Per il bene dei piemontesi deve lasciare il posto”. Questa mattina il Movimento 5 stelle ha depositato una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, finito nella bufera per quel viaggio di nozze in Sicilia proprio mentre l’epidemia tornava a rialzare la testa anche in Piemonte. Per il capogruppo pentastellato Sean Sacco il problema è legato alla sua “totale inadeguatezza che espone nuovamente i piemontesi in vista della seconda ondata”.

Le critiche sull’operato dell’inquilino di corso Regina Margherita e del direttore generale Fabio Aimar vanno al di là degli schieramenti politici e non basta certo la difesa d’ufficio del capogruppo della Lega Alberto Preioni – arrivata dopo aver lasciato sulla graticola l’assessore per cinque giorni – a chiudere una querelle che trasmette l’immagine di una Regione in cui presidente e titolare della più importante delega (vieppiù di questi tempi) vivono come “separati in casa”. Un quadro non propriamente rassicurante per i cittadini piemontesi. E parliamo di Preioni, non Perry Mason, con il segretario regionale e capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che con il suo silenzio tradisce un comprensibile imbarazzo. Chi ha avuto modo di parlare con Alberto Cirio nelle ultime ore non l’ha trovato affatto disponibile a rubricare la vicenda come un’incomprensione. Acqua passata? Neanche per idea. “Che resti o meno al suo posto, Icardi ormai è commissariato, così come avvenne già nella prima ondata” infierisce il numero uno dem a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo.

Le dinamiche politiche s’intrecciano con una gestione al solito deficitaria dell’emergenza. “Ancora una volta le Asl sono state abbandonate a loro stesse, non è il momento in cui possiamo permetterci di non avere una guida politica della Sanità” attacca ancora il grillino Sacco. Poi prosegue: “In Veneto hanno varato per tempo un piano da mille terapie intensive per far fronte all’emergenza. Hanno una visione a lungo termine, qui non si sa neanche dove arriveremo la prossima settimana”.

QUI LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEPOSITATA DAL M5S

Il giudizio negativo è condiviso con il resto dell’opposizione, che tuttavia ora teme che una mozione di sfiducia possa in qualche modo compattare la maggioranza attorno all’assessore dimezzato. “Le dimissioni di Icardi sono un problema di Cirio, l’importante è che quando hanno finito di litigare trovino il tempo per occuparsi di ciò che sta accadendo” prosegue Gallo, mentre Marco Grimaldi, capogruppo di Luv, rivendica di aver “chiesto mesi fa a Cirio la rimozione dei vertici sanitari” e auspica una risposta unitaria delle minoranze alla sfiducia presentata dai pentastellati. Allo studio c’è l’ipotesi di un altro documento da depositare col sigillo del centrosinistra, fermo restando che la mozione dei grillini dovrebbe ottenere i voti di tutte le minoranze.

Il tutto mentre i contagi continuano a correre e le Asl fanno sempre più fatica a rintracciare i contatti. “Nell’ultima settimana il Piemonte è stabilmente al terzo posto per numero assoluto di contagiati, pur essendo la settima regione d’Italia per popolazione – fanno notare i consiglieri Pd Daniele Valle e Domenico Rossi –. I ricoverati in terapia intensiva sono raddoppiati, passando da 33 a 62 e la media dei tamponi per giorno è di circa 10mila, contro i 15mila più volte promessi e annunciati”.

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