REGIONE PIEMONTE

Un "comandante" per l'emergenza, degradati direttore e commissario

Cirio arruola Zulian, medico-manager democristiano convertito alla Lega. Affiancherà Aimar e darà ordini a tutti i livelli della macchina organizzativa. "Sopra di lui avrà solo presidente e giunta", fanno sapere da piazza Castello. L'assessore Icardi per ora abbozza

La prima ondata è stata quella delle task force, la seconda è quella dei generali. “Comandante in capo”, lo definivano già così assessori e governatore uscendo dalla giunta, ormai un gabinetto di guerra al Covid. Gradi che arrivano lucidi e gradi che sbiadiscono. Capita anche questo davanti alla mappa del Piemonte dove il Coronavirus avanza senza tregua. “Ci vuole uno che prenda in mano la situazione e dia ordini da eseguire senza discussioni o ritardi”, questa la ragione alla base della decisione di nominare “comandante in capo” dell’emergenza Covid Gianfranco Zulian, attuale direttore sanitario dell’Asl di Vercelli. Sarà al di sopra anche dell’Unità di Crisi coordinata da Vincenzo Coccolo, delle varie task force e, soprattutto, “affiancherà” il direttore regionale della Sanità Fabio Aimar. Un affiancamento che va letto come commissariamento.

Il vertice burocratico di corso Regina non gode più di quell’appoggio, anche politico, che lo aveva portato richiesto (molti dicono imposto) dall’assessore Luigi Icardi, al ruolo in precedenza ricoperto da Danilo Bono e prima di lui da Renato Botti e Fulvio Moirano. Più decisionismo, meno titubanze e maggior pugno di ferro con i direttori di Asl e Aso – spesso sempre più tesi a garantirsi un rinnovo del mandato in primavera piuttosto che mettere mano a problemi che non possono attendere soluzioni – questa la necessità emersa, senza troppe circonlocuzioni, nella war room di piazza Castello. L’uomo che “sopra di lui avrà solo presidente e giunta”, come è stato ribadito a decisione presa, proprio in virtù di questa investitura sarà anche colui che trasmetterà indicazioni e ordini al direttore regionale e che la catena di comando dovrà eseguire, senza ritardi o titubanze come in alcuni casi successo fino ad ora.

A Zulian si è arrivati dopo aver messo sul tavolo anche altri nomi, non certo scartati per inadeguatezza piuttosto per qualche cortese diniego, come nel caso dell’attuale commissario dell’Asl Città di Torino Carlo Picco o di indisponibilità visti gli attuali ruoli ricoperti. C’era l’ipotesi di Thomas Schael, “il tedesco” già in corso Regina come mastino dell’Agenas ai tempi del piano di rientro e oggi attuale direttore generale dell’Asl di Chieti. Ma si è pensato anche all’ex numero uno dell’Asl di Biella Gianni Bonelli oggi in Lombardia e pronto in primavera a dirigere l’Aso di Novara e, tra i nomi, pure quello di Antonino Sottile direttore generale dell’Irccs di Candiolo.

Medico legale, 63 anni, docente all’Università del Piemonte Orientale, in passato candidato non eletto per la Lega al consiglio comunale di Novara, dopo essere stato nei banchi di Palazzo Cabrino per il Ccd nei primi anni Duemila, Zulian è figura ovviamente gradita all’azionista di maggioranza del governo regionale e sulla sua nomina si è subito espresso decisamente a favore lo stesso Icardi, facendo intravvedere a qualcuno dei colleghi un minore feeling con Aimar rispetto a quando si era speso senza risparmio per la sua nomina. Come questo nuovo arrivo si inserisca nell’ambito del rapporto ancora teso tra lui e il governatore dopo la vicenda del viaggio di nozze, le mosse di Cirio e la pesante campagna della Lega a sostegno del suo uomo in corso Regina, si vedrà nei prossimi giorni.

Evidente, con la scelta fatta ieri e che sarà formalizzata a breve, l’ammissione da parte della giunta di come più di qualcosa non funzioni nella catena di comando della Sanità e la necessità di provare a porre rimedio di fronte a un’emergenza che potrebbe essere peggiore di quella dei primi mesi dell’anno. “Il comandante in capo” è stato scelto, ora gli si deve confezionare l’uniforme giuridica – probabile una consulenza – cui sta lavorando il direttore regionale Paolo Frascisco, per farlo riconoscere da tutti e perché tutti, incominciando da Aimar, eseguano le sue direttive. Difficile intravvedere ammutinamenti.

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