Mafia nigeriana a Torino, 69 ordinanze cautelari

Sono complessivamente 69 i destinatari delle misure cautelari in carcere  emesse dai Tribunali di Torino e Bologna, su richiesta delle Dda  delle rispettive procure,  con il supporto di Eurojust, nei confronti di un vasto gruppo di cittadini nigeriani ritenuti appartenenti al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato Viking.  L'esecuzione dei provvedimenti restrittivi, 43 della Dda di Torino e 31 della Dda di Bologna, con 5 persone colpite da entrambi i provvedimenti cautelari, delle quali 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale, hanno permesso agli investigatori di sgominare l'intera consorteria criminale dei Viking,  anche denominata Norsemen Kclub International, colpendo i personaggi al vertice del livello nazionale dell'organigramma, direttamente responsabili delle nuove affiliazioni, della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle piazze cittadine e dell'attività di sfruttamento della prostituzione. Agli affiliati colpiti dalle misure cautelari vengono contestati, oltre al reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. il tentato omicidio, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, rapina, estorsione e lesioni gravissime. Le attività investigative, avviate nel luglio del 2018, si sono sviluppate attraverso  intercettazioni e  pedinamenti sul territorio, consentendo  di individuare i vertici nazionali del cult, in costante e diretto contatto con i leader operanti in Nigeria.

Le investigazioni hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la struttura del sodalizio criminale, caratterizzato da un'organizzazione piramidale, che si connota con la presenza di un organismo operante a livello nazionale , che in Italia prende il nome di Vatican Marine Patrol e di numerose articolazioni locali, dette Marine Patrol o Deck, attivi in singole città italiane, soprattutto del centro-nord. Ogni realtà locale (che a Torino prende il nome di Valhalla Marine e a Ferrara Vatican) presenta al vertice un capo operativo ('Executional'), che comanda il territorio di competenza coadiuvato da un organo collegiale (Exco) costituito da consiglieri. La struttura prevede anche  una serie di cariche cui sono assegnati specifici incarichi organizzativi (Escape, il responsabile del rispetto delle regole interne, Dockman, il tesoriere. Pilot,  l'organizzatore delle riunioni) o operativi (Arkman,  il vice capo operativo, Strike chief, il responsabile delle attività di spaccio). I capi operativi scaduti dal loro mandato costituiscono una sorta di membri onorari. Specularmente, a livello nazionale, sono state  individuate cariche operative ed un Consiglio degli anziani (Elders). I vertici nazionali dell'organizzazione chiamata Vatican Marine Patrol stanziati a Torino, esercitavano il loro potere anche nel capoluogo estense e prendevano ordini direttamente dal National, capo assoluto in Nigeria. Le affiliazioni sono caratterizzate da atti violenti e rigidi rituali e altrettanto spietate sono le conseguenze previste in caso di violazione delle regole dell'organizzazione, che si traducono in sanzioni corporali  efferate da sfociare talora in tentativi di omicidio. La violenza rappresenta lo strumento di comunicazione privilegiato per affermare la forza dell'organizzazione sul territorio.

print_icon