EMERGENZA SANITARIA

Terapia intensiva, servono più letti

Corsa contro il tempo per aumentare i posti in tutta la regione. La disposizione tassativa del Dirmei alle Asl. "La limitata disponibilità genera situazioni di elevato rischio". Ecco l'elenco con le richieste

“I posti letto di terapia intensiva devono essere attivi dall’ora e dalla data indicata”. E nella circolare inviata pochi giorni fa dal Dirmei alle Asl e alle Aso sono indicate le 8 di ieri mattina. Da quell’ora il Piemonte dovrebbe avere 196 letti di rianimazione in riservati a pazienti Covid. Il condizionale è d’obbligo, visto che ancora non è dato sapere se tutte le aziende sanitarie abbiano dato corso alla perentoria indicazione del Dipartimento Malattie ed Emergenze Infettive. La situazione epidemiologica causa un esponenziale incremento nel fabbisogno di posti letto cui è indispensabile fare fronte”, da qui la decisione in tempi rapidi che anticipa seppure in parte il tutt’altro che rapido procedimento legato alle disposizioni del commissario nazionale Domenico Arcuri per il raddoppio dei posti di rianimazione.

Nel dettaglio il piano indicato dal Dirmei alle singole Asl e Aso prevede i seguenti posti aggiuntivi di terapia intensiva. Asl Cuneo1: Savigliano (1), Saluzzo (10), Mondovì (8). Asl Cuneo2: Verduno (8). Aso Cuneo (9). Aso Alessandria (10). Asl Alessandria: Casale (6),Novi Ligure (1), Tortona (5), Acqui Terme (1). Asl Asti (6). Asl Novara: Borgomanero (10). Aou Novara (9). Asl Vercelli: Ospedale Vercelli (10). Vco: Verbania (8). Asl Biella (8). Per quanto riguarda Torino, Asl Città di Torino: Martini (9), Maria Vittoria (4), San Giovanni Bosco (8). Aso Città della Salute: Molinette (10), Cto (8), Oirm (4). Mauriziano (8). San Luigi (9). Asl To3: Rivoli (8), Pinerolo (4). Asl To5: Chieri (6). Asl To4: Chivasso (6), Ciriè (4), Ivrea (5). Questi ulteriori posti letto vanno ad aggiungersi ai 327 strutturali più quelli le cui attrezzature erano già in possesso degli ospedali dopo la prima ondata e che stanno aumentando la disponibilità già da alcuni giorni.

Sul fronte del raddoppio previsto dalle disposizioni del Governo e che è stato rallentato di alcuni mesi per l’attesa delle decisioni del commissario nazionale, assunte solo pochi giorni addietro con l’individuazione delle Asl quali soggetto attuatore, va registrato l’annunciato arrivo della documentazione necessaria alle procedure di acquisto delle apparecchiature per i primi giorni di novembre.

La corsa contro il tempo per aumentare i letti di terapia intensiva non è tuttavia solo una questione di apparecchiature, anzi questo è il problema forse minore. Per far funzionare i nuovi letti disposti dal Dirmei è stato e sarà ancora necessario ridurre l’attività, o in molti casi sospenderla totalmente, in alcuni reparti ospedalieri per fornire personale alle rianimazioni. Ed è proprio quella dei medici rianimatori e degli infermieri appositamente formati la questione di più complicata soluzione. Paradossalmente se il Piemonte, tra i letti attuali, quelli previsti da Arcuri e quelli che in queste ore si stanno predisponendo arrivasse a superare abbondantemente i settecento posti, il problema non sarebbero tanto i macchinari e gli spazi dove collocarli, ma il personale per seguire i pazienti.

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