POLITICA & SANITA'

Covid, la Lega si prende il Plaquenil

Salvini cavalca la richiesta di migliaia di medici di poter utilizzare l'idrossiclorochina. Mossa avventata del Capitano: subito il previsto no del Governo. Una partita che si dovrebbe giocare tra Regioni e Aifa senza bandiere politiche

La Lega scende in campo a favore dell’idrossiclorochina nella cura domiciliare e tempestiva dei pazienti Covid. Lo fa con il suo leader, Matteo Salvini che in una conferenza stampa, questa mattina, ha chiesto al Governo e all’Aifa di rivedere il divieto di inserimento del farmaco nei protocolli sanitari (pur non essendone vietato l’uso da parte dei medici con il consenso del paziente) e valutare le esperienze positive dell’utilizzo del Plaquenil, tra le quali quella piemontese.

Mossa a dir poco avventata, quella discesa in campo (avversario) con gli scarponi da parte della forza politica che da settimane, insieme agli alleati del centrodestra, denuncia l’assenza totale da parte del Governo di ogni forma di collaborazione e di risposte a proposte. Mossa, quella di colorare politicamente un farmaco facendone una sorta di bandiera – pur concedendo il beneficio della buona fede – sarebbe già di per sé assai discutibile vista la situazione drammatica, ma è ancor più la tattica a difettare in maniera pesante. Come avrebbe potuto, e può, pensare Salvini con i suoi che un Governo – per sua stessa ripetuta denuncia – non ascolta l’opposizione, mutare d’emblée atteggiamento su una questione già molto discussa e divisiva in ambito medico? Far sedere accanto a sé Armando Siri, il senatore che da sempre si occupa (pur con qualche inciampo) di questioni economiche e non, piuttosto, un componente della commissione Sanità e affidare a lui la perorazione a favore dell’idrossiclorochina non ha certo aiutato la causa.

Quasi non ancora terminata la conferenza stampa, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, del Pd, sentenziava: “Tutti gli studi sull’idrossiclorochina sono negativi – dice, anche se i fatti la smentiscono -  compresi quelli di Aifa, in contrasto rispetto al suo utilizzo proposto da Salvini". La Lega, davvero, si aspettava una risposta diversa, nonostante che a supporto della terapia alla conferenza partecipino, dati alla mano, due medici tra i molti che hanno utilizzato il farmaco, Luigi Garavelli primario infettivologo di Novara e Luigi Cavanna, primario di oncoematologia  a Piacenza cui il Times ha dedicato nei mesi scorsi la copertina. E Cavanna non è certo professionista vicino alla Lega, anzi sono noti i suoi ottimi rapporti con il governatore della sua regione Stefano Bonaccini,

Ecco, l’organismo presieduto da Bonaccini, ovvero la Conferenza delle Regioni dove la sanità è coordinata dall’assessore piemontese Luigi Icardi, sarebbe stato e dovrebbe ancora essere il soggetto, titolato e politicamente trasversale, a sollecitare Aifa e Governo a riprendere in mano il dossier idrossiclorochina valutando studi contrari e a favore. Tanto più che era stata proprio Aifa ad autorizzare inizialmente il farmaco per poi bloccarlo in seguito a una pubblicazione (poi ritirata) che aveva portato l’Oms ad esprimersi contro il medicinale che, fatto non irrilevante, costa non più di 7 euro alla confezione. 

Il Piemonte, prima dell’alt dell’agenzia del farmaco, aveva deciso di estendere a tutto il territorio regionale il protocollo applicato in provincia di Alessandria. Icardi ha più volte sollecitato il presidente di Aifa Domenico Mantoan e il pressing pare continui. Dopo l’entrata nella cristalleria delle farmaceutica con gli scarponi da parte della Lega e lo sventolare la bandiera del Plaquenil, con il sospetto di una ennesima domanda della cui risposta negativa accusare il Governo, adesso è tutto più complicato.

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