EMERGENZA SANITARIA

"Lockdown totale di un mese"

A detta di Poggio, medico e consigliere regionale della Lega in Piemonte, è l'unica soluzione per affrontare l'emergenza. E racconta la sua lotta contro il Covid: "Sono stato in coma, ho perso 25 chili e ancora molti sottovalutano la situazione"

Un mese di lockdown per uscire dall’emergenza. Secondo Daniele Poggio, consigliere regionale leghista e medico è l’unica soluzione. Lo afferma in un lungo post su facebook in cui racconta anche la sua esperienza con il Covid, durante la prima ondata, quando il virus lo ha costretto in terapia intensiva a combattere per la vita. “Sono risultato positivo quando ancora si sapeva poco o nulla a riguardo”. I primi sintomi con una “leggera febbriciattola” poi il ricovero in ospedale e “nel giro di pochissimo tempo mi sono ritrovato in coma nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Alessandria”. Una testimonianza analoga alle tante che si affastellano oggi come nella scorsa primavera, quando i primi guariti hanno iniziato a raccontare il loro calvario. Al termine della malattia aveva perso 25 chili e sui suoi polmoni ancora oggi ci sono i segni della battaglia, sottoforma di cicatrici. Classe 1955, residente a Capriate d’Orba in provincia di Alessandria, Poggio è stato eletto a Palazzo Lascaris nel 2018.

“Quello che mi sento in dovere di suggerire a tutti – sottolinea Poggio – è di non sottovalutare questa malattia. Purtroppo, c’è ancora tanta, troppa gente che agisce con leggerezza, senza pensare alle conseguenze a cui potrebbe andare incontro. Il mio appello è di osservare tutte le disposizioni, stare molto attenti in qualunque situazione, indossare sempre la mascherina e rispettare le distanze di sicurezza”. “Da medico, poi – conclude Poggio – credo che la chiusura totale per almeno un mese sia l’unica strada per uscire dall’emergenza e cercare di ridare respiro agli ospedali. Personalmente, avrei istituito le zone rosse molto prima. Certo, chiudere comporta danni economici, che lo Stato deve necessariamente coprire con interventi a favore di attività e piccoli commercianti, ma se vogliamo bloccare il diffondersi dell'infezione non esiste altra via se non quella di restare a casa il più possibile e ridurre al minimo i contatti”.

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