Infanzia: Piemonte, 1 ragazza su 5 non studia e non lavora

Il Piemonte è una regione in cui quasi una ragazza su cinque non studia, non lavora e non segue nessun percorso formativo, la dispersione scolastica tocca il 10,8%, quattro minori su dieci non leggono libri extrascolastici e solo il 15,1% dei bambini ha accesso ad asili nido o servizi per la prima infanzia. Sono i dati dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia "Con gli occhi delle bambine", la fotografia del Paese di Save The Children dalla quale emergono un'Italia e una regione "non a misura di bambino, ma ancor meno a misura di bambine e ragazze che pagano disuguaglianze di genere sistematiche e ben radicate nella nostra società". Benché il Piemonte faccia registrare dati migliori rispetto alla media del Paese, sia per quanto riguarda la dispersione scolastica che la percentuale di Neet (16,6% contro il 22% nazionale), si rileva però un divario di genere fra il 14,2% dei maschi e il 19,2% fra le loro coetanee. Anche a livello di competenze le percentuali sono preoccupanti, sebbene migliori rispetto alla media. In Piemonte è la provincia di Vercelli a far registrare il più alto tasso di ragazze (20,6%) e ragazzi (24,9%) che non raggiungono le competenze minime in italiano e matematica, mentre è Cuneo la provincia più virtuosa (12,7% ragazze e 13,5% ragazzi). Il gap si allarga a sfavore delle ragazze quando si tratta di competenze scientifiche. In Piemonte, ad esempio, poco il 25,6% delle ragazze si diploma al liceo classico o scientifico, il 22,5% in un istituto tecnico.

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