FALCE & CARRELLO

Le Gru torna a infiammare Grugliasco

A trent'anni dallo scandalo che travolse l'amministrazione cittadina, il centrosinistra è a un passo dalla crisi. La rottura su una variante urbanistica che consente al centro commerciale di allargarsi. Lo strappo di Italia Viva: atti in Procura e alla Corte dei conti

Trent’anni dopo, il centro commerciale Le Gru torna ad agitare il centrosinistra alla guida del Comune di Grugliasco. All’inizio degli anni Novanta fu un affaire giudiziario su un giro di mazzette che portò all’arresto di sindaco e assessori della giunta rossa e travolse tutti i partiti, di maggioranza e opposizione. Questa volta, almeno per il momento, è solo una crisi politica. La querelle ruota attorno a una variante urbanistica appena adottata dal Consiglio comunale (LEGGI) che consente alla proprietà una riqualificazione dell’intera area, con un aumento “di circa 5000 metri quadri della superficie utile lorda del centro commerciale, e un incremento ancora da definirsi della superficie destinata alla vendita”. Oltre a ciò è prevista la realizzazione di nuovi parcheggi multipiano e l’acquisizione da parte dei privati di un’area da 1.800 metri quadrati di proprietà del Comune.

Proprio su questo si è aperta una frattura nella maggioranza di centrosinistra: Italia Viva, che conta su quattro consiglieri, tra cui il presidente dell’assemblea Salvatore Fiandaca, ha votato contro nell'ultimo Consiglio e “imposto” al segretario comunale di inviare gli atti alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Il motivo della rottura è legato all’assenza nella delibera del valore di quell’area, cui il Comune rinuncia a vantaggio di Klépierre Sa, società francese che controlla la Shopville Le Gru Srl: “Tu firmeresti un atto di vendita senza sapere quanto ti danno?” chiede retoricamente Fiandaca. Si tratta di 1.800 metri quadrati che il Comune ottenne nel 2002 attraverso una convenzione con i privati, epilogo dei contenziosi derivati proprio dallo scandalo del 1993. Il piano urbanistico prevedeva fosse destinata a Centro Polifunzionale, ma assieme alla rinuncia il Comune assicura anche la trasformazione in area commerciale, incrementandone notevolmente il valore.

Un anno fa Palazzo Civico approvò una delibera d’intenti in cui si faceva riferimento a una perizia asseverata che avrebbe dovuto stabilire il valore di quello spazio, da allora però della perizia non c’è traccia. “Per ora il Consiglio ha votato l'adozione del provvedimento, tra novanta giorni, quando la variante verrà definitivamente approvata, ci sarà anche la perizia – assicura il sindaco Roberto Montà – e sono sicuro che ci saranno le condizioni perché anche Italia Viva voti il provvedimento”. Un ramoscello d’ulivo dopo che nei giorni scorsi si era addirittura paventata un’uscita dalla maggioranza dei renziani e conseguente apertura nei confronti dei Moderati che a Grugliasco sono all’opposizione e che, con i loro voti, hanno consentito il via libera alla delibera della discordia.

Montà non ha dubbi sui benefici per la Città derivanti dall’operazione complessiva che “tra oneri di urbanizzazione e opere otterrà dieci milioni di euro” e derubrica la guerriglia di Italia Viva a “questione che esula da fatti amministrativi”. Fiandaca per contro sottolinea come “per quell’area c’erano state in passato delle manifestazioni d’interesse, forse poteva anche essere messa a bando per vedere chi offriva di più”. Così non è stato e ora rientra in un grande e ambizioso progetto di ampliamento nel quale s’inserisce anche la nuova fermata ferroviaria della Sfm5, che congiunge l’ospedale San Luigi di Orbassano con la stazione di Porta Susa, e la riqualificazione della vecchia e cadente Cascina Armano.

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