LOTTA DI CLASSE

Sulla scuola il Tar promuove Cirio

Bocciato il ricorso di un gruppo di genitori e insegnanti contro l'ordinanza di Cirio sulla didattica a distanza nelle seconde e terze classi delle scuole medie. Per i giudici la Regione può adottare indirizzi più restrittivi rispetto al dpcm di Conte - Leggi il DECRETO

Il Tar ha respinto il ricorso promosso da un gruppo di famiglie e di insegnanti delle scuole medie di Torino contro la didattica a distanza in Piemonte. I giudici amministrativi hanno dato ragione al governatore Alberto Cirio che ha deciso nei giorni scorsi di mantenere le lezioni da remoto per le medie (ad eccezione delle classi prime) nonostante il Governo avesse promosso il Piemonte da zona rossa a zona arancione. A patrocinare il ricorso è stata l’avvocato Emanuela Antonella Barison, secondo cui “la chiusura è solo una misura restrittiva introdotta dalla nostra Regione” in contrapposizione al dpcm del premier Giuseppe Conte. Rispetto agli argomenti dei ricorrenti, però, i giudici amministrativi hanno fatto prevalere le misure prudenziali. Quasi cento i genitori degli studenti di seconda e terza media che avevano firmato il ricorso che chiedeva una sospensiva d’urgenza in via monocratica dell’ordinanza. L’udienza camerale per la discussione in via ordinaria dell’istanza di sospensiva davanti all’intero Collegio è stata fissata per il 16 dicembre. Come sulla misurazione della febbre a scuola, anche questa volta il Tar promuove Cirio.

Leggi qui il decreto del Tar

“Ha vinto il buonsenso e l’atteggiamento di prudenza per la salvaguardia della salute dei nostri ragazzi, del personale scolastico e di tutti i loro familiari – sottolinea il governatore –. Sono lieto che il Tar abbia riconosciuto la fondatezza delle motivazioni sanitarie che hanno sostenuto una scelta difficile, ma finalizzata come unico scopo a tutelare il bene della vita. Dobbiamo restare però tutti consapevoli che la didattica a distanza, nonostante l’enorme impegno di tutto il mondo della scuola, è un grande sacrificio che stiamo chiedendo ai nostri figli, alle famiglie e agli insegnanti. Pertanto dobbiamo continuare a mettere in campo ogni impegno possibile per tornare al più presto alla normalità. Ora continuiamo a lavorare con il mondo della scuola, fianco a fianco, affinché il 7 gennaio si possa davvero riaprire la scuola in presenza per tutti, ma in assoluta sicurezza e per sempre”.

print_icon