Sudditi o cittadini nelle mani di incapaci

Il Natale sta per arrivare è ancora non si sa cosa si può fare e cosa no. I ristoranti rimarranno aperti? Solo a pranzo? Niente si sa. In questi frangenti si vede la tempra dei governanti: è facile governare quando tutto va bene; è quando ci sono le difficoltà che viene fuori chi ha le capacità e chi meno. E possiamo ben dire che questo governo è composto solo da pavidi incapaci. Al di là della necessità o meno di chiusure su cui dovrebbero esprimersi esperti sanitari, quello da notare è l’approssimazione e il pressapochismo del capo del governo e dei suoi ministri. Mai una decisione viene presa in maniera rapida e senza tentennamenti. Qualcuno dirà che ci sono anche le regioni, ma è sufficiente sentire i loro pareri prima di prendere le decisioni e non prima decidere qualcosa, poi ascoltare le proteste dei cittadini e degli enti locali ed infine tornare sui propri passi. Qualunque decisione si debba prendere è buona regola sentire i pareri dei soggetti interessati e poi prendere le decisioni e non il contrario.

Questa mancanza di decisione non fa altro che danneggiare l’economia, perché l’incertezza di leggi e regolamenti non fa che rendere difficoltose o impossibili le decisioni degli imprenditori che non possono che rimandare gli investimenti o rischiare di sbagliare. I ristoratori potranno aprire? E i negozi? Nessuno sa niente. Questo balbettio del governo oltre ad essere indice di evidente incapacità è dimostrazione di quanto questi politici siano lontani dalla realtà quotidiana dei cittadini. Curiosamente il partito-azienda dei 5 Stelle che ha sempre tuonato contro la casta ora che è al governo sembra un’entità caduta dal cielo totalmente avulsa dai lavoratori e lavoratrici italiani. Anche il Pd da erede di un partito operaio non sta dando prova di concretezza e vicinanza alla realtà del lavoro. Sembrano tutte figure che si muovono in un mondo immaginario dove il lavoro non esiste, altrimenti non si spiegherebbe il balletto delle decisioni sulle aperture o meno. Se un ristorante deve essere aperto a pranzo il giorno di Natale deve organizzarsi prima, non certo un’ora prima. Banalmente se per tutto il periodo delle feste deve rimanere chiuso è probabile che molti dipendenti ne approfittino per prendere ferie e andare a trovare i parenti lontano e risparmiare qualche soldino mangiando dai genitori pensionati. Così anche per le prenotazioni: bisognerà pur dire ai clienti in tempo utile se potranno mangiare o meno. Questo è valido per tutte le decisioni di questo governo composto da personaggi che vivono in un empireo dove il lavoro e le preoccupazioni relative non esistono.

A questa ignoranza del mondo del lavoro si aggiunge una visione padronale quasi schiavistica del cittadino italiano. In una democrazia è il governo al servizio del cittadino, mentre nella visione dell’attuale governo i cittadini vengono trattati da sudditi che devono solo ubbidire e conformarsi alle decisioni senza lamentarsi. Lo stato dovrebbe essere al servizio del cittadino migliorandone la vita, e non il contrario. Siamo convinti che gran parte dei compiti che attualmente si è arrogato lo stato possono essere tranquillamente svolti dai cittadini in maniera libera e responsabile, ma anche in una visione statalista non si può pensare che i cittadini possano essere poco più dei burattini nelle mani dei politici. Per assurdo il partito anticasta è il principale fautore di una politica paternalista e padronale in cui i cittadini servono lo stato e non viceversa.

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